30 gennaio 2010

Educazione. Cani, pappagalli e uomini

La filiera dell’educazione. Cani, Pappagalli, Uomini e Donne
di Roberto Maurizio

L’odio, l’arroganza, le ideologie

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L’educazione è quel processo attraverso il quale una persona, un animale, una bestia, ripete in continuazione un’idea o un concetto o una supposizione che tutti gli altri le eseguono nella stessa direzione. Prendete, ad esempio, un cane o un pappagallo: si possono educare tranquillamente a fare i bisogni fuori della casa dell’addestratore, a porgervi la zampa, a ripetere “Portobello”. Se si riesce ad “educare” gli animali perché non è possibile riuscire ad “educare” gli uomini e le donne di questo stramaledetto paese corroso dall’odio e dall’arroganza? Una volta che a un cane hai insegnato a ripetere un gesto, lo eseguirà per tutta la vita. Una volta che “Portobello”, il pappagallo di Enzo Tortora, ha imparato una parola, la ripeterà per tutta la vita. Come si fa a cambiare gli animali? Insegnando loro qualcosa di nuovo. Ma la somma dei cambiamenti, successivamente, si cristallizzerà e occorrerà di nuovo percorrere scelte che prevedano altre soluzioni.

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Essere al passo con i tempi




Questo è il senso del riformismo: cambiare per non restare immersi nella melma. Con pazienza e senza arroganza, un animale, nel giro di pochi giorni, cambierà l’insegnamento di prima, più o meno corretto, un alunno e un’alunna comprenderanno e valuteranno l’insegnamento apportando modifiche e idee diverse rispetto all’assunzione dei concetti, mentre gli uomini e le donne, fuori dalla scuola e immersi nella latrina della politica, mentre si considerano liberi e ben pesanti si porteranno dentro, fin dentro alla tomba, un comportamento al quale erano stati addestrati da perlomeno tre generazioni. Qual è il vero problema dell’uomo e della donna del XXI secolo? Il rifiuto di cambiare opinione, idee, punti di vista.


La sbornia delle ideologie




Per ammirare il Gran Paradiso occorre essere nei pressi di Cogne, quindi se stai a Messina il tuo punto di vista è sbagliato. E’ una questione di adeguarsi alla realtà, buttando alle ortiche i sogni e le ideologie vecchie di un secolo. Per assaporare la bellezza della diversità, occorre “muoversi”, far muovere il cervello e il corpo, far muovere gli interessi provinciali che poi si traducono nella vittoria di una delle due coalizioni, una più brutta dell’altra. Per smaltire la sbornia delle ideologie del Secolo Breve bisogna aspettare la quarte generazione, cioè gli anni ’20. Il 2025, non a caso, è stato scelto dall’Onu come un anno significativo nella svolta dell’umanità. Nel 2050, possiamo immaginare con John Lennon che ci sarà un nuovo mondo senza ideologie, senza arroganza, senza guerre, senza Stati, senza comunismo, senza fascismo e, forse, “And No Religion too”!






Immage
di John Lennon
Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today...

Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace...

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world...






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