13 gennaio 2010

Terromoto ad Haiti. E gli Abruzzesi?

Haiti. E gli Abruzzesi?
di Roberto Maurizio


10.000 morti?
Un terremoto di magnitudo 7,3 ha devastato ieri pomeriggio, 12 dicembre 2010 l'isola di Haiti. Uno tra i paesi più poveri del mondo, se non il più povero in assoluto. Una tra le isole più belle dei Caraibi. Un paradiso terrestre che si è trasformato in un inferno di crolli, distruzioni, morti in solitudine e nella più lancinante angoscia. Il sisma più intenso si è verificato alle 16.53 (le 22.53 in Italia), ha avuto il suo epicentro a una quindicina di chilometri dalla capitale Port-au-Prince ed ha, praticamente, ridotto la città a un cumulo di macerie. Nell'area colpita dal sisma, molto densamente popolata, vivono almeno 1,8 milioni di persone sui 9 milioni di abitanti dell'intera nazione: secondo la Croce rossa circa 3 milioni di persone sono state direttamente interessate dal sisma. Era anche stato diramato un allarme tsunami per tutto il quadrante caraibico, ma poco dopo l'allerta è rientrata.


7,3 della scala

Nessuno poteva prevedere un terremoto di queste dimensioni, anche se il territorio di Haiti è piazzato proprio su una faglia tettonica pronta a portare morti e distruzione. 7,3 della scala Richter, forse, è uguale a quello di Messina del 1908, con 150.000 morti. Per un bilancio delle vittime è ancora troppo presto, le informazioni, anche a causa della rete delle telecomunicazioni andata completamente in tilt, arrivano con difficoltà.


Sotto le macerie, neri, poveri, abbandonati


Quello che è certo, però, è che migliaia di persone sono rimaste sepolte sotto le macerie e i soccorritori stanno cercando di estrarne vive quante più possibile: gli Stati Uniti, che fin dall'inizio hanno monitorato da vicino la situazione, parlano di un probabile elevato numero di morti. Tra gli immobili collassati ci sono numerosi ospedali (nella capitale solo uno è rimasto in funzione e ha già esaurito la capacità di accoglienza di feriti; la Croce Rossa internazionale si sta attrezzando per allestire alcuni punti di pronto soccorso da campo) e anche il palazzo presidenziale di Port-au-Prince. Il presidente René Preval si è salvato insieme alla sua famiglia perché non si trovava nel palazzo presidenziale, ma la sua casa privata è stata distrutta. Un bilancio, tra il provvisorio e il pessimistico, potrebbe portare il conteggio delle persone decedute in questo catastrofico sisma a non meno di 10.000 anime. La maggior parte nera, la maggior parte povera, la maggior parte abbandonata dai credenti e dai miscredenti!

Gli aiuti europei


E' scattato, a poche ore dal terribile terremoto a Haiti, il meccanismo di soccorso dell'Unione europea. Il 13 gennaio 2010, a Bruxelles l'Alto Rappresentante della Politica Estera dell'Ue Catherine Ashton, che è anche Vicepresidente della Commissione europea, ha convocato una riunione d'emergenza dell'esecutivo Ue. Immediata la decisione di stanziare subito 3 miliardi di euro di aiuti per il Paese caraibico, grazie alla procedura veloce che si attua in questi casi.
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Abruzzesi, di tasca vostra!
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L’Italia, come al solito, si è mossa a rilento. Sui giornali compaiano ancora con noia e paranoia Berlusconi e suoi processi, Bonino Vs Polverini, Vendola e Svendola. Nessuna reazione, almeno per ora da parte degli Abruzzesi. Cosa faranno adesso gli Abruzzesi? Come si mobiliteranno? Cosa invieranno gli abruzzesi di tasca loro alla popolazione fra le più povere del mondo colpita da un sisma gigantesco?

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La Partita Doppia


Staremo a vedere e vogliamo verificare i conti successivamente. Dare e Avere. Le regole della Partita doppia, quella di Fra’ Paciolo.

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