3 gennaio 2010

2010. Anno della Cornacchia

2010. Anno della Cornacchia
di Roberto Maurizio


Il dilettante
“Stampa, Scuola e Vita” (Ssv) ha dedicato particolare attenzione alla Cornacchia, fin dall’inizio delle sue pubblicazioni. Sosa, Susa, Susino e Susina sono, infatti, le quattro Cornacchie che “fanno compagnia” alla “redazione” dal 2007 in poi. La prima “comparsa” di Sosa e Susa su “Ssv” avviene il 2 ottobre 2007. Le prime foto delle Cornacchie non sono belle, ma rappresentano un’istantanea che ora è diventata “Storia”. “Ssv”, con i proventi derivanti dagli ascolti, tanta riconoscenza e poche entrate, si è dotato di apparecchiature sofisticate che, “dilettantisticamente”, hanno messo un po’ più da presso a fuoco la vita di questa “famiglia” che, a seconda delle stagioni, aumenta o diminuisce. Negli anni ’80 erano 12, nel ’90 appena 7, nei primi anni Zero 8, adesso 4.


La tassonomia linneana
Dal punto di vista tassonomico linneano, la Cornacchia appartiene al genere Corvus e si divide in due specie: Coronae Coronae (Cornacchia nera, Fini e i camerati) e Corona Cornix (Cornacchia grigia, Berlusconi & Company). Le due specie si differenziano solamente per il colore delle piume. Negli ultimi anni, nel Nord Italia si sta verificando un curioso fenomeno. La Cornacchia grigia, mescolandosi con quella nera, sta facendo nascere una “nuova” sottospecie: la Corvus Coronae Cornix Cornix (Bossi e la Lega del Nord) . Il Corvus Corona Cornix, cioè la Cornacchia grigia ha dimensioni medio-grandi, becco grosso e ali piuttosto lunghe e larghe. In entrambi i sessi il piumaggio grigio sul dorso del collo, mentre le restanti parti, compreso il becco e le zampe, sono nere. Le cornacchie grigie sono uccelli gregari (di gruppo, sono nati a Milano come Forza Italia nel 1994).


Dipietristi, girotondisti, uddicisti e veronicisti
Il loro comportamento sociale, selezionato nel corso dell'evoluzione della specie, offre evidenti benefici come la possibilità di avvertire in tempo la presenza di nemici (comunisti, dipietristi, demagistris, girotondisti, finisti, uddiccisti, artisti senza visti, veronicisti). Una tecnica di difesa di questi uccelli consiste nell'innalzarsi in volo dell'intero stormo allo scopo di disorientare i predatori (prima si alleano con i Radicali di Pannella e poi li fanno fuori).


Le carfagne e le brambille
Nel gruppo esiste comunque una gerarchia ben definita, evidenziata da frequenti atteggiamenti di dominanza e sottomissione (le carfagne prima delle germini, le brambille prima delle balille, le santanché prima dei musulmani pedofili). La cornacchia grigia ha una dieta onnivora e può mangiare di tutto: piccoli animali, rifiuti, carogne, frutti, germogli e semi (si nutre, soprattutto, di imposte e tasse, di scudi fiscali, di licenziamenti e di operai sui tetti). Il suo canto è costituito da un caratteristico e aspro gracchiante, mentre il volo è diritto con battiti d'ala ritmati ma abbastanza lenti (il primo carnefice è il giudice, uno sparviero che con le sue ali unti dal giustizialismo, cerca di non allungare i processi per poterla ingabbiare definitivamente). La cornacchia grigia può essere talvolta confusa da lontano con qualche rapace, anche se il suo modo di planare è più insicuro (schifani al senato e fini alla camera, più insicuri di così).


Erricottaro
La cornacchia grigia vive ovunque e si trova quindi anche nelle aree urbane e in quelle coltivate (li coltivano i dalemiani, i dalenomi, i berluscami). È un uccello molto adattabile e intelligente (l’unico della specie è Gianni Letta e se gli va male c’è subito il ricambio il suo amato principe Enrico ottavo, in romanaccio Er Ricottaro, cioè quello che fa la ricotta) . La Cornacchia grigia ha dimensioni medio-grandi (più non esiste l’opposizione, più grande diventano le sue dimensioni) becco grosso, massiccio e curvo all'apice, coda mediamente arrotondata, ali piuttosto lunghe e larghe, zampe robuste (potrebbero essere utilizzate contro i traditori che nel Pdl sono tanti e pronti a saltare la cavallina, perché credono che gli elettori siano degli imbecilli, pronti a farsi infinocchiare senza colpo ferire).


Il lutto di addice ad Elettra
In entrambi i sessi, il piumaggio è grigio sul dorso del collo, scapolari, dorso, groppone, petto, ventre, sottocoda e ascellari, mentre le restanti parti, compreso il becco e le zampe, sono nere (tante sono le specie messe in fila per acquistare i voti; tante le donne pronte a coprirsi con il burcha o a con la cintura di castità di appena cinque minuti ogni secondo). In volo si distingue dalla Cornacchia nera (Fini) per la colorazione grigia, che contrasta nettamente con le parti nere (il lutto di addice a Finettra). Lunghezza cm 46, peso gr 430-580 (il sondaggio pone la Cornacchia grigia intorno al 46% e, grazie alle politiche suicide di un’opposizione che non esiste, potrebbe raggiungere il 58%).


La manna dal cielo
La Cornacchia (The Crow), purtroppo, è imparentata con il Corvo (The Raven), ma le due “specie” appartenenti allo stesso ramo dei “Corvidi” non hanno nulla a che fare fra loro. Solo l’apparenza inganna. La Mafia è un bubbone che non potrà mai essere sconfitto se non verranno cambiati i connotati di questa Costituzione vecchia di 60 anni, durante i quali la Mafia non solo non è stata sconfitta, ma è prosperata e fa sempre più soldi con la droga e la trasgressione. Non ci sarà mica qualcosa di sbagliato in questa tanta amata Costituzione italiana in cui il primo articolo recita, “L’italia è una Repubblica fondata sul lavoro”. Lavoro di chi? Di quelli che si alzano la mattina alle quattro e producono per far aumentare la nostra ricchezza, mentre altri stanno ad aspettare la manna da cielo. Ma questo non si può dire. I Repubblichini di Scalfaro non lo tollerano.


Neri, marrazzi e pugliesi
“The Raven”, la poesia più famosa del grande poeta americano Edgard Allan Poe, pubblicata il 20 gennaio 1845 sul New York Evening Mirror, è dedicata al corvo parlante. Quanti corvi ci sono oggi in Italia? Quelli che portano sfiga, quelli che tutto va male, quelli che “piove governo ladro”, quelli che mandiamo Berlusconi in galera, quelli facciamo pagare le tasse a tutti e sono i primi a scappare, quelli che amano gli operai e non hanno mai avvitato una lampadina in cucina, quelli che difendiamo Balotelli e poi prendono in casa le badanti e le serve senza pagare i contributi, quelli che dicono Marrazzo e poi si fanno inculare dalle primarie in Puglia, quelli che spacciano la droga, vendono morte ai nostri figli e poi si presentano alle elezioni, quelli che ammazzano i nascituri italiani con l’aborto e poi vogliono far votare i figli degli emigrati, prima ammazzano i propri figli e poi sono solidali con le famiglie musulmane che sono contrarie all’aborto, quelli che come Fini hanno una lingua biforcuta, prima danno un calcio alla povera moglie di Cinecittà con la quale ha condiviso la sua gioventù e poi ha anche il coraggio di baciare il nuovo erede basandosi soprattutto sui miliardi di cui dispone, quelli che non vogliono il Ponte di Messina perché è un’area sismica, senza aver considerato i ponti Giapponesi e della California costruiti sulle zone più sismiche del mondo, quelli che non vogliono il nucleare perché gli può scoppiare sotto il culo, mentre a 200 chilometri, in Francia e in Croazia, quegli stronzi francesi e quelli di un’altra etnia un po’ cattolica e un po’ mi faccio i cazzi miei, sono seduti sotto l’atomo che riscalda il culo dei termolesi (non c’è da meravigliarsi, gli italiani sono sempre stati degli opportunisti, e i termolesi sono i primi nel mondo: sono nati, vivranno e moriranno nell’area che Dante aveva caratterizzato come quella degli “ignavi”); quelli che vogliono tramutare gli uomini in bestie, mentre non sanno nemmeno come fare per trasformare un dentista in essere umano, la scienza dei denti in un momento idilliaco che ti possa far ritrovare quello che avevi una volta e non 30.000 euro per dente per farti sembrare un concorrente del Grande Fratello; quelli che credono nelle “madonnine” in faccia a Berlusconi per poter rendere più felici i comunisti del mondo; quelli che credono in Obama, Premio Nobel per la pace che attacca, giustamente, lo Yemen, il paese più bello del mondo, dopo la Puglia, per l’orrore dell’odio presente non solo nei paesi islamici, ma soprattutto nelle persone “incivili” che prendono i soldi dall’Italia e fanno fuoco con poche cartucce sulla effimera e variopinta penisola che senza un controllo preciso sarebbe già in mano di questi delinquenti, pronti a sferrare un attacco che, durante le ore di ufficio, non fanno altro che augurare di far morire questa porca Italia di cui loro non sono degni di mettere i piedi né le loro ossa sopra; quelli per cui l’odio è alla base di tutto, uno stronzo come Furio Colombo che gode di una tranquillità economica spaventosa con miliardi di euro guadagnati negli Usa, come fa, dopo aver vissuto nei tanti “verdi” States a vomitare in continuazione contro la patria di Washington e contro i dollari “verdi” che ha riportato a casa, cioè quelli che gli hanno fatto avere una pensione milionaria?


Ammarrazzati
E che dire di quelli come Federico Orlando, nato a San Martino in Pensilis, che come le banderuole hanno trafitto il sacro cuore di San Pardo di Larino e non hanno mai detto nulla in favore di San Leo? Accattoni, prostituti, ammarrazzati. Forse è troppo, ma molti stanno giustificando, a sinistra, Marrazzo mentre l’Italia va nella melma e si ritrova nella massima indifferenza. Che dire di quelli come Rutelli che sono completamente sotto, sociologicamente, Federico Orlando? Sono quelli che navigano sempre più nel turpiloquio della cicoria e dei tanti romani che da sempre sono in televisione per grazia ricevuta. Non se ne può più dei romani in Tv. Basta! L’aveva fatto Berlusca all’inizio, portando una ventata di nuovo. Oggi, Mediaset è “romanizzata” più di tutti gli altri canali.


La dolce donzella
Rutelli e la sua dolce donzella faranno la fine del sorcio, saranno espulsi da questo sistema mediatico e recuperati solo a suon di miliardi. Non esiste un freno all’avanzata di questi impostori, se non quello che esistono 9999 canali in Tv su Sky, quella diretta dal un banchiere australiano senza patria e senza backround. Ma chi vedrà più questi imbecilli canali di merda della Tv in Italia della Rai e di Mediaset? In tutto il mondo, e nella rete televisiva, ci sono programmi favolosi di musica, di spettacoli, di cultura, di libri, di riviste, di giornali. Rai, Mediaser, Setttete, avete chiuso. Non ve ne siete accorto? Farete la fine del sorcio.


Il Corvo arabesco
Famoso per la sua musicalità e l'atmosfera sovrannaturale, “The Raven” racconta della misteriosa visita di un corvo parlante a un amante turbato, tracciando la sua discesa nella pazzia (ricorda molto questo la discesa in piazza del Berlusca). Ecco come la discesa si avvicina alla pazzia (tutti i tribunali contro colui che potrebbe cambiare l’Italia e anche i polverosi tribunali). Il Corvo è anche un eccellente esempio di arabesco reso come grottesco (Mediaset, programmi trasgressivi che rendono più liberi gli italiani imbavagliati dalla Rai petulante e arogante; e ancora più grottesco di un imprenditore, quando venivano incarcerati tutti gli italiani che non la pensavano come Di Pietro, come D’Alema, come Bossi, come Fini, che valeva come il due di Bastoni quando regna Denari).


La Bestia
Fini non ha capito che i Bastoni non servono se regna Denari. Fini sta giocando a Bestia, un gioco che si dovrebbe far spiegare da Daniela, la sua ex moglie fascista, tanta amata dagli italiani, forse più di lui. I Bastoni, Fini, sono stati utilizzati nel Ventennio, quando c’era una classe dirigente nulla, come adesso, e una società civile inconsistente, come adesso. Fini crede ancora di essere nel Ventennio. I Bastoni non servono e forse nemmeno i Denari. Esiste solo la giustizia di chi fa del bene, chi vuole governare questo paese con equità, un’ipotesi irraggiungibile con la Mafia e la Camorra. Occorre prima di tutto eliminare i corrotti e le persone che non riescono a dare un loro contributo concreto alla lotta contro la criminalità. Una criminalità allo sbando che spetta sussidi dai libri sulla Camorra.


Più film, più libri e più si giustifica la Camorra?
Più si parla di Camorra, più si fanno vedere quei porci napoletani con il mitra sotto forma di protagonisti, più la Camorra s’ingrossa e s’ingrassa. Basta con le sceneggiate. Occorre agire sul concreto contro questi maledetti che cercano solo di avere una loro figura da mostrare al cinema. Basta con il Cinema. La Mafia e la Camorra si distruggono con le azioni concrete di interventi di polizia e di sviluppo economico e sociale. Se continuate a fare i film e i libri produrrete soltanto altra Mafia e Camorra. I giovani non vogliono la Mafia, per una semplice ragione, non gli garantisce la pensione. Anche lo Stato non garantisce la pensione, ma garantisce il raggiungimento di 80, 90 anni, come minimo. Abbasso la Mafia, la Camorra, la Sacra Corona Unita (la più feroce, forse perché è l’ultima e senza radici) e la N’Dranheta, quella, forse, più fiorente e più violenta dopo questi deficienti pugliesi.


No more
La Cornacchia e il Corvo sono sempre stati disprezzati dagli uomini. Quando si finanziano programmi in favore dello sterminio di essere, crudeli come la Cornacchia e il Corvo, è difficile poi dire che non è vero. Basta riprenderli quando si avventano sui gatti, quelli più protetti dalla Cgil. Il gioco è fatto. Basta dipingere uomini e bestie come animali del male, come il lupo cattivo, la iena, il serpente velenoso, e il giuoco è fatto. La Cornacchia e il Corvo, per i bene pensanti (Repubbica, Girotondini, Sinistri e Sinistrati) sono uccelli sgraziati di malaugurio con una voce tremenda, come quella che Allan Edgard Poe mette in gola del suo Raven con “No More”. Ma la “passione” del poeta americano per lo “sgraziato” uccello è andato al di là della morte. L’effige del Corvo, The Raven, accompagna il grande poeta nel percorso dell’al di là scolpendo la sua immagine sulla sua tomba. L’inciucio potrebbe essere un momento di dolore anche per D’Alema?
L’uccellaccio
Il 2010 sarà l’anno inevitabilmente della Cornacchia. Un uccello odiato dagli sprovveduti, sul quale la mano assassina degli uomini si abbatte inesorabilmente. Viene confuso con il suo parente stretto il Corvo che rappresenta il male estremo, la Mafia. Gli vengono attribuiti i delitti più orrendi, come stragi, appartenenza a Sette schifose, illegali. Viene dipinto come un uccello rapace che si nutre nella spazzatura e che conquista il suo potere con l’evasione fiscale, l’imbroglio, la bancarotta, il falso in bilancio, con le legge ad personam. Un uccellaccio, in definitiva. Tutte le colpe più violente gli vengono attribuite, anche quella di “pedofilo”. E’ un uccello perverso questo Sosa che non fa altro che volare e procurarsi il cibo. Certo, è sgraziato, brutto, malvagio, farabutto, mafioso, pedofilo, pidduista, stragista, evasore, creatore delle veline, assassino, corrotto e corruttore, condannato e non carcerato per i suoi santi in paradiso, colluso con la chiesa, con lo Ior, con le finanze vaticane che hanno distrutto l’Italia e tolto il latte al seno delle mamme che non riescono a raggiungere fine mese (ma quanti cazzi di fine mesi hanno queste mamme, nel Terzo Mondo, dopo tre fine mese ci sono 500 mila bambini che muoiono), usurpatore di giustizia e di verità, un bandito che tappa la bocca alla stampa libera, libera di fare il cazzo del comodo suo a suon di miliardi. Pensa quanto sono stronzi gli italiani che l’hanno eletto!
Un popolo di coglioni
Un popolo di coglioni! Un popolo allo sbando, affamato di ingiustizia, affamato di illegalità, un popolo comandato da un mafioso. Insomma. Berlusconi è come la Cornacchia. Tutti e due sono brutti, sgraziati, ladri, farabutti, pericolosi. Se è così, non ci resta altro che aspettare alle prossime elezioni regionali. Se la “gentaglia” continuerà a votare per il Signor B, allora c’è qualcosa di errato nelle analisi di questi anticornacchioni. La gente brava e buona della Repubblica e dei Girotondi, dei dipietristi milionari e santisti sinistri quatrinisti, ha utilizzato addirittura un coglione di cognome Cornacchione per sputtanare definitivamente una persona che era “sceso in campo” per fare dell’Italia un paese civile e democratico. Certo, Berlusconi ha le sue colpe e le sue “debolezze”. Certo Berlusconi si fa i cazzi suoi. Noi non stiamo qui a cantare le note di “Meno male che Silvio c’è”, ma se ad Aprile la sinistra toccherà il suo minimo storico, 19%, allora si verificherà quello che era previsto negli astri: 2010 anno della Cornacchia.

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