8 marzo 2010

8 marzo. Festa della donna

8 marzo. Festa della donna
di Roberto Maurizio


Festa o lotta?


La Giornata internazionale della donna o Festa della donna, è una festività che si celebrata l’8 marzo di ogni anno. La "Festa" intende ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Nel corso degli anni la ricorrenza sta perdendo in molti paesi l'originario significato di lotta e di protesta per assumere una connotazione di mero carattere commerciale. In molti paesi assume un carattere prettamente “politico” ed è assoggetato al volere dei partiti che strumentalizzano le lotte delle donne a fini propagandistici. La storia dell’8 marzo affonda le sue radici nelle lotte della sinistra nei primi anni del ‘900, il Secolo breve, quello più cruento di tutta la storia dell’umanità. Sono lontani quei tempi, ma l’impegno delle donne in prima persona va ancora ricordato e ammirato. Quello che non deve succedere, oggi, è che a capo di questo “movimento” ci siano partiti politici che operano, come da statuto, per ottenere i loro benefici e non quelli delle donne. Le donne, come gli uomini, possono e debbano raggiungere i propri obiettivi solo se “inseriti” in un contesto “asettico” internazionale più ampio, come l’Onu.

Donne e signorini





Fin a quando la donna sarà strumentalizzata dalla politica non potrà sollevare gli occhi al cielo e ottenere la sua libertà dalla schiavitù durata migliaia di secoli. I tempi sono maturi solo se la donna ritroverà se stessa e si batterà in “prima persona femminile” contro l’arroganza del potere maschile dei partiti politici che la vogliono ridurre a merce di scambio di voti. Fintanto non sarà fatta chiarezza sul ruolo della donna, della femmina e dell’uomo, del maschio, e saremo inondati da una televisione becero qualunquista berlusconiana con le lesbiche e gay del Grande Fratello, dei tanti Signorini incappucciati, allora saremo ancora molto lontani dalla ragione. Ogni uomo, donna, maschio, femmina ha diritto di scegliere le sue “inclinazioni”. Quando però queste inclinazioni sono avvalorate e segnalate da programmi televisivi solo per fare cassa, audience e reperire i voti, allora c’è qualcosa di marcio. Fino a prova contraria, i figli non possono essere fatti in provetta tra persone dello stesso sesso. Nessuno si scandalizza che possa esistere una lobby tanto forte come quella dei gay in Italia e nel mondo. Però, fino a prova contraria, la Giornata internazionale delle Nazioni Unite della donna non è dedicata alle lesbiche, ma alle donne.


La mimosa




Sicuramente, mi sbaglio. Ma “se mi sbaglio mi corriggirete”. La mimosa è il simbolo che rappresenta esclusivamente le donne. Gli uomini, per migliaia e migliaia di anni, hanno avuto come loro simbolo “fallico” solo la guerra, la distruzione, la violenza. Le altre “categorie” dovrebbero scegliere propri simboli e non approfittare dei simboli che non gli appartengono. Benvenuti siano i simboli di pace. Ne abbiamo fin sopra le scatole l'odio e gli stupri di massa. Lo strupro è il momento in cui lo stuprato non si accorge di essere oggetto a quell'azione infame. Gli stupratori devono essere individuati e gettati in pasto all'indignazione della storia. Oggi, festa delle donne è anche la festa dei loro bambini e delle loro bambine abbandonate a se stessi alla violenza di esseri non umani che dovrebbero pagare con il "sangue" della crudeltà da loro stessi procurata, con il sangue dell'eterna infamia. Stupratori, ignoranti, avrete solo come misera ricompensa la forca che sarà sollevata fra Sirio e Cassiopea. Sarete la meschinità di questa umanita che a causa di circa un decimo della popolazione mondiale vuole imporre la propria immagine di schifezza innaturale.

Le donne non hanno tempo per fare la guerra

Un tramonto, un'alba, una visione di Marte, Giove e Venere, non hanno nulla a che fare con questi quattro imbecilli che credono ancora di fare il loro porco comodo. Le donne, come la Madonna, sono esseri da rispettare con grande ammirazione. Le donne, sono quelle che riescono a far funzionare il mondo, che producono il reddito in tutte le latitudini. Le donne non hanno tempo per fare la guerra.

Ban Ki-Moon, marzo 2010
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Il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, in occasione della celebrazione di questa importantissima ricorrenza ha detto: “Fino a quando le donne non saranno liberate dalla povertà e dall’ingiustizia, tutti i nostri obiettivi – la pace, la sicurezza, lo sviluppo sostenibile – sono in pericolo”. Questo è il tema che quest’anno hanno promosso le Nazioni Unite in occasione della Giornata internazionale della donna. “L’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne, ha detto il Segretario generale dell’Onu, sono fondamentali per la missione globale delle Nazioni Unite per raggiungere la parità di diritti e dignità per tutti. Questa è una questione essenziale per la tutela dei diritti umani fondamentali, sanciti dalla nostra Carta e dalla Dichiarazione Universale. Fa parte della stessa identità della nostra organizzazione. Ma l’uguaglianza per le donne è anche un imperativo economico e sociale”.

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