20 marzo 2010

Italia "tariconata"

Taricone, sì "Badrone"
di Roberto Maurizio

Ormai è certo. L’Italia è come Taricone: il buttafuori del Grande Fratello. Questo energumeno è riuscito a piazzare la sua immagine, contemporaneamente, da Bonolis (Ciao Darwin, sulla Cinque) e da Barbareschi (sulla Sette). Taricone come Padre Pio, è dotato di ubiquità. Compare, contemporaneamente, su due trasmissioni televisive. L’obiettivo, è prendere in giro gli italiani. Con l’astinenza coatta decretata dai radicali che hanno chiuso Ballarò, Ballaremo, Ballarete, Balleranno, esce fuori, Taricone, che si muove come l’ltalia, uscita temporaneamente dai Pigs. Ma l’Italia resta una “porcellona” (una pig), se continua ancora ad accettare trasmissioni come quelle di Bonolis, platealmente registrate, con un nome, Darwin, di cui fa il verso, ma non riesce a capire l’inconsistenza del messaggio, e di Luca Barbareschi, un politico venduto ai media, rottamato dalla destra e acquistato da Murduck tramite Telecom o viceversa, a quattro lire (350.000 euro). Trasmissioni televisive che avrebbero un senso a ottobre, quando il Sole che bacia l’Italia si ritira. In Primavera, trasmissioni come quella di Bonolis e quella del “ballerino” Barbareschi, non hanno senso. Prima o poi, chiuderete. La gente è stufa di esser preso per il culo. Taricone è il personaggio che più rappresenta questo Italia negletta, senza volontà di affrontare la sfida globale. Essere più preparati di tutti. L’Italia “tariconata” è quella che conosce solo il giro del Do, che si accontenta di essere presa per il sedere dalla Rai, da Mediaset, dalla Sette e dai Sky. Taricone è un simbolo di questa Italia che, mentre gli altri paesi del mondo affrontano la Terza rivoluzione industriale, si gingilla ancora sul tintinnio di manette, sullo scontro tra governo e magistratura, sulle intercettazioni, sulle escort, sulla puttane a destra e a sinistra, sulle piazze di destra e di sinistra che non fanno altro che rompere le palle agli abitanti di Roma, abituata ad essere violentati, ad essere stretti per la gola. Roma e l’Italia, come Taricone, ormai non hanno un loro giro armonico, nemmeno quello del Do. Ormai tutti gli italiani, come gli schiavi che ha saputo edulcorare il grande Popolo americano, conoscono una sola nota: si: Sì, Badrone!

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