28 marzo 2010

Eolico e Burqa

Pale eoliche e Burqa
di Roberto Maurizio

Buttare il cervello oltre la siepe



Coprire il volto di una donna con il Burqa è come cancellare la bellezza dell’universo dalla faccia delle Terra. Ricoprire le nostre colline, le nostre montagne, il nostro mare di disgustose macchine eoliche che violentano il paesaggio, quello che Giacomo Leopardi non vedeva oltre la siepe, è una volgarità assoluta che appartiene solo al residuo melmoso di una visione astratta guidata solo dall’ideologia vecchia e presuntuosa. Nascondersi il volto con Burqa o sporcarsi la faccia, come Pierrot, con le pale eoliche è la stessa cosa. Solo che il vento è neutrale, fintanto che non decida di colpire con cicloni o uragani. Un bel colpo di vento dovrebbe lavare la faccia delle donne incappucciate e bucare quei mefitici, fetidi e perniciosi pali alti più di otto piani, con le braccia di satana rivolte verso la cattura di un bene appartenente all’umanità che ci viene poi rivenduto a costi inaccessibili.



Preservativi al vento



Mostri bianchi simili a preservativi bucati. Miliardi per fare il preservativo, solo pochi centesimi per fare il buco. E noi paghiamo, paghiamo gli ingegneri, la mafia, gli usurai. E poi lo Stretto sul Ponte non si può fare a causa della presenza della mafia. Ci stanno inondando di queste pale eoliche che su Palazzo Chigi e sul Vaticano non passano. Ma com’è? Mettiamo le pale eoliche sul Quirinale e sul Parlamento è lì che il vento del trasformismo tira ogni giorno, da 149 anni. Invece no. Mettiamo le pale eoliche dove la gente è più ignorante, cioè nel Sud. Facciamo i pannelli solari a Foggia, con i soldi delle ditte del Veneto. Riempiamo di preservativi l’Italia meridionale, quella che una volta si chiamava Bassa Italia. Allontaniamo il pericolo delle centrali nucleari dalla Bassa Italia, dal Basso Molise, dal Basso che pi Basso non si può. Costruiamo le centrali nucleari che Vendola non vuole a 50 chilometri da casa sua. Costruiamole in Albania a 250 chilometri dalla casa di Vendola.


Internazionalizzazione dell’imbecillità



L’unica speranza nel caso di scoppio della centrale nucleare è che prima moriranno gli albanesi e poi, dopo 5 minuti, i pugliesi. Però, Vendola ha fatto guadagnare 5 minuti di vita in più ai suoi elettori e, contemporaneamente, ci siamo anche liberati di quegli stronzi albanesi che costruiranno l’energia per noi. Questa è solidarietà, questa è l’internazionalizzazione dell’imbecillità. Le centrali nucleari hanno una potenzialità di 10.000.000 di volte superiore a questi schifosi brandelli di rami secchi elevati al cielo per oscurare il passato, le pale eoliche. Questi pseudo impianti energetici sono dei mostri che nessuno vorrebbe avere nel suo giardino. Molte cose non si vogliono avere nel proprio giardino, come il nucleare. Mentre questi mostri ecologici delle pale eoliche volute dalle Società Multinazionali forse facenti capi agli Stati Uniti, quelli dei Mc Donald, quelli dei Bush l’irascibile, quelli più belli, bianco neri, come la Juventus, di Obama. Allora scegliamo l’alternativa, scegliamo il benessere di poche milioni di uomini. Lasciamo morire i sottosviluppati senza dargli l’Ogm. Non accettiamo l’uranio, l’energia nucleare, tra l’altro inventata da Fermi, un italiano costretto a fuggire per l’imbecillità dei governanti dell’epoca, il fascismo di cui Fini è il prodotto secondario scadente e scaduto.

Not in my back yeard





No al nucleare nel mio giardino, nel mio cortile. Facciamolo fare a quei coglioni francesi, sloveni, croati, albanesi. Diciamo no all’Iran perché potrebbe produrre la bomba atomica. Gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Russia, la Cina, il Pakistan, Israele e la Francia hanno la bomba atomica, mentre Iran e Corea del Nord potrebbero essere in grado di costruirla nel breve termine. Arsenali nucleari per distruggere il mondo sono pronti ad essere utilizzati. Mentre, l’impiego dell’energia atomica pulita non ha nulla a che vedere con le proposte di distruzione del pianeta. Le scorie, la pericolosità di questo know how che ha un riscontro italiano e ebraico (Enrico Fermi), viene scacciato e temuto dalla gente che continua a votare come se fossimo ancora in piena Guerra Fredda o in piena Guerra Civile. E’ troppo facile prendere l’ascensore, avere l’acqua calda, prendere la metropolitana, possedere 3 telefonini, usare due macchine a famiglia, ricevere la posta, le ingiunzioni di pagamento di multe di bollette, fare la festa di compleanno della figlia in discoteca, andare nelle chiese illuminate durante la Settimana Santa, andare a sciare con lo skilift, soggiornare a Capri e sulla Costa Amalfitana con milioni e milioni di watt, fare una manifestazione con i pullman con milioni di consumo di gasolio, riscaldarsi il culo d’inverno e utilizzare i condizionatori a tutta callara d’estate e poi invocare la difesa del pianeta dal Co2.


Arroganza ed egoismo



Mentre il Burqa difende un’identità culturale e religiosa anche se sbagliata, le pale eoliche difendono solo l’arroganza delle multinazionali che hanno comprato le organizzazioni non governative, quelle più a basso prezzo, Fai, Wwf, picconati dalla televisione con alle Falde del Kilimangiaro, per imporre ad un mondo sottosviluppato della Bassa Italia l’idea che il nuovo, quello prodotto all’interno del Core Business delle multinazionali pezzenti, è quella vincente. Lo sviluppo sostenibile è quello che pone al centro dell’azione di ogni scelta di politica economica mondiale l’uomo, la donna, i bambini. Non si sostiene lo sviluppo sostenibile con l’arroganza dell’egoismo. Le pale eoliche, arroganti e egoiste, quelle avversate da Don Chisciotte, fanno solo il male all’ambiente circostante. Le pale eoliche sono sponsorizzate da quelli che una volta parlavano del maltempo nei bacini circostanti. Un’espressione senza senso, che però veniva accettata. Ormai, qualsiasi cazzata che viene lanciata dai media, senza un riscontro scientifico, passa come la verità circostante. Rappresentano, soprattutto, un danno irreversibile nei confronti dell’intelligenza umana.

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