di Roberto Maurizio
Senza Bonino, Pannella e Beltrandi
Tetris è un programma della Sette che prima o poi, probabilmente, finirà nelle fauci di Murdock e di Sky, cioè quel miliardario che paga i contributi milionari alla D’Amico per un parto normale a suon di milioni di euro. Tetris, ieri sera, ha superato se stesso. E’ riuscito a far diventare simpatico finanche Travaglio (280 milioni di euro all’anno), ma di radicali, cioè quelli della Bonino, di Pannella e di Beltrandi non c’erano. Questi ultimi erano i meglio informati sia sulla Par condicio che sulla presentazione errata delle liste. Questi ultimi si sono mossi solo nel rispetto delle regole. Allora che fare? Meglio non invitarli, così si parlano addosso quattro o cinque mistificatori della verità, anche perché il conduttore non gli dà il tempo per spiegarsi. Gli italiano vogliono Tribuna politica, vogliono sentire tutte le campane prima di votare. Una regola così semplice non viene rispettata. Questa è informazione. Parafrasando Gramsci, la verità e la giustizia non hanno né capo né coda.
Quel simpatico di Travaglio
L’unica nota positiva è che quel simpatico di Travaglio si è schierato con Fini contro D’Alema. Ha rammentato la sua “matrice” di destra. Ha parlato dei suoi ricavi dai libri. Ha parlato dei suoi incassi di fronte agli operai sardi che hanno preso, giustamente, per il culo un programma televisivo di merda come “L’Isola dei famosi”. Milioni di euro sull’Isola dei famosi, milioni di euro sui programmi della Rai, sempre a piè di lista di quegli imbecilli che pagano le tasse e le imposte. Milioni di euro su Sky. Ma la D’Amico si è mai chiesto perché in Italia non si fanno più i figli? Se le donne italiane fossero pagate come lei, come la D’Amico di Sky e con i contributi assistenziali versati dalla Sette, avremmo una natalità intorno a dieci figli a famiglia. Brutti, sporchi e cattivi sono i personaggi che vorrebbero ridurre l’Italia in cenere. Gentaglia che non sa dove è Gibuti, dove è lo Zimbabwe e la Gelmini toglie la geografia dal piano di studio del Corso Igea (Indirizzo giuridico, economico ed aziendale).
I Bric
Invece di dare una spinta agli studi internazionali, all’approfondimento sulla globalizzazione, la Gelmini scegli il latino e il greco antico da studiare in Italia. Mentre negli altri paesi di nuova industrializzazione, Brasile, Russia, India e Cina (Bric), si spinge sull’ingegneria elettronica, sulla matematica applicata a soluzioni immediate per le imprese, all’arabo, al cinese, alle lingue come vettore immediato di possibilità di investimento, i nostri alunni continuano la cantilena di Catilina, di Tu Quoque Brutus, fili mi. L’economia politica, la geografia economica, il diritto, la matematica, le lingue e l’informatica dovrebbero essere i pilastri della scuola italiana. Invece, si da una coltellata alla geografia proprio alla vigilia dei 150 dell’Indipendenza italiana. Quali sono i nome della catena alpina? Dove si trova Canicattì? Quanti San Martino esistono in Italia? La conoscenza e il sapere sono elementi essenziali per una democrazia matura.
150 meno uno
A 150 anni dall’Indipendenza, meno uno, ci troviamo di fronte a un paese senza regole, sempre più costretto ad arretrare per il permanere delle vecchie, logore e insanguinate ideologie del ‘900. Una ferita inguaribile divide ancora l’Italia. La Guerra civile che continua. L’ignoranza dilaga, la Rai mette in onda programmi schierati condotti da ex deputati europei comunisti o da quelli laureatisi alla Luiss hanno il benestare del centro sinistra, cattocomunista. La Rai dà soltanto 10 minuti al giorno alla Scienza. Per non parlare della storia, sempre affibbiata ad uno di parte, scelto tra i vincitori delle guerre o da quelli comprati successivamente. Il confronto non esiste nemmeno in famiglia. L’ignoranza è una merce che serve a far votare per 60 anni sempre nella stessa direzione. Parafrasando Gramsci, l’Italia è una cloaca dove il potere fa ed ottiene i suoi bisogni. Allora, alle prossime elezioni regionali occorre che il popolo si svegli e partecipi al voto. L’auspicata astensione, come quella della Francia, non si verificherà in Italia. Sono migliaia e migliaia i candidati delle Regionali in tutta Italia che hanno migliaia e migliaia di parenti e conoscenti. Basta, però, con la politica familistica, della famiglia di cosa nostra!
Giovani, giovanotti e giovanissimi
Basta con gli stessi nomi presenti sulla scheda da oltre 40 anni. Votate e fate votare i giovani di destra, di sinistra, di centro, di qualsiasi inclinazione. Votate i candidati che hanno meno di 30 anni. Viva i giovani, i giovanotti e i giovanissimi. Non votate i vecchi che non hanno nulla da dire. Il voto ai giovani potrebbe essere la panacea dei nostri attuali mali. L’astensione farebbe prevalere solo gli arroganti e le persone squallide. Votare nelle prossime regionali è come sacrificare il proprio corpo in un’altra battaglia che vede una nuova Indipendenza italiana. Votate i giovani, sempre se questi merdosi di partiti li hanno messi come candidati, altrimenti votate infinito, ∞, il simbolo della gioventù che, se vissuta come si deve, non passa più.
Nessun commento:
Posta un commento