2 marzo 2010

Cicala, ci cala ci cala cicala

Primo marzo, Cicala ci cala ci cala cicala
di Roberto Maurizio

Ancora nulla su Sergio Cicala



Sembra di assistere al Grande Fratello. Stasera, primo marzo è uscito Maicol, il gay più amato dalle ragazze italiane. Contro Maicol, il televoto. In Mali esiste il televoto? I feroci "terroristi islamici", che non hanno nulla a che fare con la grande religione del Sommo Profeta Muhammad, il grande lodato, non hanno eseguito la condanna a morte annunciata nei confronti di Sergio Cicala, di sua moglie e dell'autista. Hanno forse seguito le volontà del televoto del Burkinafaso? Avevamo ragione noi, "Stampa, Scuola e Vita". Il sequestro per soldi del siciliano Cicala serviva solo a fare cassa. Si trattava, insomma, di una "carnavalata". Ormai, se strangoleranno Sergio, la moglie e l'autista, oggi, 2 marzo o domani, i cosiddetti fondamentalisti islamici non avranno rispettato le scadenze del loro dictat: primo marzo, morte. Chi non riesce nemmeno a rispettare le scadenze e le firme dei presentatori di lista è come chi non sa eseguire una condanna a morte per quattro centesimi o per quattro prigionieri da liberare. Chi non sa portare in fondo le proprie prerogative, le proprie ambizioni, è degno di essere paragonato alla Polverini e a Formigoni. Al Qaeda nel Maghreb è molto simile al Governo Berlusconi e alle sue "appendici regionali". Chi rispetta il diritto ha diritto di parteicpare alle elezioni, chi annuncia esecuzioni senza rispettare i termini stabiliti è un fanfarone, come la Polverini e Formigoni.

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