Primo marzo, Cicala ci cala ci cala cicala
di Roberto Maurizio
di Roberto Maurizio
Ancora nulla su Sergio Cicala
Sembra di assistere al Grande Fratello. Stasera, primo marzo è uscito Maicol, il gay più amato dalle ragazze italiane. Contro Maicol, il televoto. In Mali esiste il televoto? I feroci "terroristi islamici", che non hanno nulla a che fare con la grande religione del Sommo Profeta Muhammad, il grande lodato, non hanno eseguito la condanna a morte annunciata nei confronti di Sergio Cicala, di sua moglie e dell'autista. Hanno forse seguito le volontà del televoto del Burkinafaso? Avevamo ragione noi, "Stampa, Scuola e Vita". Il sequestro per soldi del siciliano Cicala serviva solo a fare cassa. Si trattava, insomma, di una "carnavalata". Ormai, se strangoleranno Sergio, la moglie e l'autista, oggi, 2 marzo o domani, i cosiddetti fondamentalisti islamici non avranno rispettato le scadenze del loro dictat: primo marzo, morte. Chi non riesce nemmeno a rispettare le scadenze e le firme dei presentatori di lista è come chi non sa eseguire una condanna a morte per quattro centesimi o per quattro prigionieri da liberare. Chi non sa portare in fondo le proprie prerogative, le proprie ambizioni, è degno di essere paragonato alla Polverini e a Formigoni. Al Qaeda nel Maghreb è molto simile al Governo Berlusconi e alle sue "appendici regionali". Chi rispetta il diritto ha diritto di parteicpare alle elezioni, chi annuncia esecuzioni senza rispettare i termini stabiliti è un fanfarone, come la Polverini e Formigoni.
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