6 marzo 2010

Galoppino

Galoppino
di Roberto Maurizio

L'asino è molto più intelligente del galoppino


Il galoppino è il personaggio più squallido assoldato dai partiti italiani di destra, di sinistra e di centro, con quattro soldi in cambio della vittoria del Sommo Partito da cui riceve solo una miserabile ricompensa, cioè la vendita della sua anima. Il galoppino è quell’essere immondo che mette la sua dignità a disposizione del Partito per ricevere in cambio benefici immediati o mediati. Il galoppino è quello che presenta le liste e non sa fare altro se non sbagliare il nome dei candidati. Il galoppino è quello che si è venduta l’anima al partito. Quello che da 60 anni imbroglia le elezioni italiane. Quello che riusciva a piazzare in prima fila nella lista il Pc o la Dc. Quello che nel segreto delle urne riusciva a capovolgere un risultato democratico. Il galoppino, oggi, è la figura più misera che l’Italia abbia mai prodotto nella sua misera storia dei suoi 150 anni di indipendenza. Il galoppino, oggi, alla fine delle sue cappellate, viene visto come il difensore della democrazia. Sono 60 anni che la democrazia in Italia non esiste, grazie ai galoppini. I galoppini sono quelli che riescono a piazzare se stessi e la loro prole o la loro mafia contingente nei posti giusti ai momenti giusti (alla Rai, vedere Gloria). I galoppini sono quelle persone che presentano le liste sbagliate, raccolgono le firme false, si inventano i candidati inesistenti, cambiano i nomi dei protagonisti, sotto suggerimento dall’alto. I partiti della Seconda Repubblica sono più sporchi di quelli della Prima. Questi ultimi si limitavano a fare i brogli nelle sezioni, rompevano le palle per un voto contestato. I galoppini della Seconda Repubblica, che si dovrebbero sputare in faccia, non riescono nemmeno a fare i brogli elettorali.

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