5 maggio 2008

Aung San Suu Kyi: un militare con l'ombrello

Nargis e Aung San Suu Kyi
di Roberto Maurizio


Un militare con l'ombrello (foto 1)

Il ciclone Nargis semina morte
Da Rangoon, la capitale della Birmania, del Myianmar, della nazione che tiene sotto chiave Aung Saa Suu Kyi, arrivano notizie sconfortanti. Secondo la tv di Stato, oltre tremila persone sono disperse e migliaia sono senza casa. I morti accertati sarebbero 3.969. Il ciclone Nargis si è abbattuto lo scorso fine settimana (2 – 4 maggio 2008) sulla zona meridionale del paese, lasciando centinaia di migliaia di persone senza casa e acqua potabile, stando a quanto denunciato da funzionari Onu. Sono cinque le regioni dove è stato dichiarato lo stato di calamità naturale, nella zona sud-occidentale del Paese. Colpita anche l’ex capitale Rangoon, città che conta circa 6,5 milioni di abitanti, dove gli abitanti più anziani sostengono di non aver mai visto tanta devastazione. La Thailandia ha fatto sapere che invierà, entro il 5 maggio, un primo aereo con gli aiuti di emergenza chiesti dalla giunta. Stando a quanto precisato da un portavoce del governo di Bangkok, Wichianchote Sukchotrat, la giunta ha chiesto aiuti alimentari, medicinali e attrezzature per la ricostruzione. Inoltre, il ministero degli Esteri birmano ha convocato per il 5 maggio una riunione con gli Ambasciatori stranieri, facendo prevedere una richiesta di assistenza ad altri paesi. Le organizzazioni umanitarie stanno cercando di rendersi conto della situazione nel paese, ma il regime militare non dà piena libertà di movimento agli operatori. I dati stanno via via arrivando dalle isole situate nel delta dell’Irrawaddy, una delle zone più colpite dalla furia del ciclone. Una legislazione imposta alle organizzazioni umanitarie nel 2006 richiede permessi di viaggio e scorte ufficiali e detta norme rigide per il trasporto di rifornimenti e materiali. Spesso per aggirare le restrizioni si usa personale locale che ha maggiore libertà di movimento. Il regime ha nominato il Primo Ministro Thein Sein come responsabile dei soccorsi nelle cinque regioni dichiarate disastrate. Intanto il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso «profondo cordoglio» per le vittime del ciclone Nargis che si è abbattuto sulla Birmania e ha espresso la disponibilità dell’Onu a intervenire al fianco del governo birmano per far fronte alla situazione.


Fotografie senza senso

Una donna, un bambino, un uomo e, dietro, tronchi di alberi perfettamente tagliati (foto 2)


Le foto che sono state trasmesse su Internet, e pubblicate sulle principali testate giornalistiche italiane, non sembrano rappresentare la realtà effettuale della situazione. Un uomo, una donna e un bambino, va tutto bene (foto 2). Ma dietro ci sono alberi non abbattuti dalla furia devastante di Nargis, ma sembrano stati segati dieci minuti prima. E poi, l’altra foto (foto 1) sembra essere stata scattata a Venezia con l’acqua alta. In più c’è un militare con l’ombrello. Se sono vere queste foto, è anche vero la fragilità di un Governo che vorrebbe apparire dispotico, mentre rileva la sua umanità. La Giunta Militare sembra che abbia soccorso prima agli alberi, poi i bambini, le donne e un militare con l’ombrello. Aung, se la tua gente è così vicina alla natura, ai bambini, alle donne, ai militari con l’ombrello, forse per te qualcosa di buono ti aspetta. Aung, quando sarai al potere, non dimenticare mai la natura, i bambini, le donne e i militari con l’ombrello.

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