31 maggio 2008

Il Rapporto annuale della Banca d'Italia

Relazione annuale della Banca d’Italia
di Roberto Maurizio


Il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, foto Ansa


Alle 11.31 del 31 maggio 2008, il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ha terminato la lettura delle sue “Considerazioni finali”. Il Governatore ha messo in evidenza come il potere d’acquisto delle famiglie italiane stia soffrendo. Non ci sono rimedi facili e a pronto effetto, ha affermato Mario Draghi: solo la crescita dell’efficienza delle imprese e della produttività del lavoro potranno aiutarci. Gli sgravi fiscali vanno bene se compensati da tagli alle spese pubbliche correnti. Ma certo, nelle sue terze «Considerazioni finali», dopo quelle del 2006 e del 2007, il Governatore della Banca d’Italia evita di dare voti a governi e politiche, perché ritiene che non sia questo il suo compito. Sul fronte della finanza pubblica non vi sono pericoli immediati. Con sforzo di neutralità tecnica ha parlato molto, davanti agli invitati nella «Sala Gialla» di via Nazionale 91, di crisi finanziaria internazionale, di assetto delle banche, delle condizioni dell’economia italiana. Quanto all’inflazione, il governatore non ha dato la colpa ai salari, anche perché non è vero, ma ha ribadito che aumentarli, di fronte a rincari di petrolio e alimentari, sarebbe una soluzione sbagliata.

L'Assemblea annuale della Banca d'Italia, 31 maggio 2008, foto Ansa

Nell’analisi della Banca d’Italia esistono responsabilità delle nostre imprese, lente ad usare le nuove tecnologie, restie ad aprirsi ai capitali di terzi; ma Draghi non è stato tenero nemmeno verso i sindacati quando si dimostrano riluttanti a un migliore sistema di incentivi alla produttività. Per far ripartire la crescita occorrerà agire su tutti i fattori; e anche dare attenzione al Mezzogiorno. La parola «declino» in Banca d’Italia non entra; certo esistono fenomeni di arretramento, ma è anche in corso nelle imprese una ristrutturazione produttiva per reagire alle sfide del mercato. Gli ultimi dati, dirà Draghi, mostrano che la ristrutturazione procede. Sulla crisi, Draghi in qualità di Presidente del Financial Stability Forum riferirà ai ministri finanziari del G-8 il 13 e il 14 giugno a Osaka in Giappone. Oggi ha confermato che le banche dell’area euro, e le italiane in particolare, sono state meno colpite di quelle americane, inglesi e svizzere.

Palazzo Koch, Roma, via Nazionale, 91 (foto Ansa)

Alle banche italiane, ha detto che devono farsi più concorrenza tra loro, anche rispetto al nuovo accordo sui mutui; e che devono comportarsi meglio verso i clienti, perché se sono così poco popolari tra la gente qualche ragione ci sarà. Per evitare conflitti di interessi occorre la separazione tra banche e fondi di gestione; al governo, Draghi ha suggerito di eliminare lo svantaggio fiscale di cui i fondi comuni italiani soffrono rispetto agli stranieri. Di nuovo le banche con organi di governance duali sono esortate a tenerne ben distinte le funzioni.

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