Chavez, ancora Chavez
di Roberto Maurizio
di Roberto Maurizio
Ingrid Betancourt è ridotta a merce di scambio fra la Francia, che si arroga il diritto di primogenitura dell’ostaggio, e le Farc, le bande armate protette da Chavez. E’ una vergogna! Ingrid appartiene a tutto il mondo libero. I tentativi di liberazione non sortiscono nulla di buono e di concreto, mentre il mondo libero sta a guardare. Forse un aiuto a Ingrid potrebbe essere dato dall’Italia, se l’Italia veramente si è rialzata. Rialzati Ingrid! La Betancourt è stata nominata cittadina d’onore in 2069 città nel mondo. Purtroppo la sua prigionia ha superato i 2262 giorni! Resisti Ingrid!
Lettere d’amore Sarkozy - Chavez
Per arrivare alla liberazione di Ingrid Betancourt è necessario l’intervento del presidente venezuelano Ugo Chavez. Ne è convinto il presidente francese Nicolas Sarkozy, secondo cui un’azione a favore dell’ex candidata alla presidenza della Colombia è quanto mai urgente soprattutto per le condizioni di salute della donna, che starebbero peggiorando. Sarkozy in una lettera ha chiesto a Chavez di continuare le mediazioni con i guerriglieri delle Farc per giungere alla liberazione dei prigionieri politici, tra cui la Betancourt. L’intervento del presidente colombiano è ritenuto fondamentale dal momento che era riuscito a far liberare dalle Farc due ostaggi a gennaio e quattro a febbraio. La lettera è stata consegnata dal ministro degli esteri francese, Bernard Kouchner, nel corso di una missione in Sudamerica che l’ha portato in Ecuador, Colombia e Venezuela. Lo scopo del suo viaggio, ha spiegato il ministro al suo rientro in Francia, è stato quello di riallacciare i rapporti con i tre paesi sudamericani, che erano interrotti. “Non sono molto ottimista – ha affermato Kouchner -, ma credo che ciò che abbiamo fatto riprendendo contatto con i tre Paesi, con i tre presidenti (Alvaro Uribe, Rafael Correa, Hugo Chavez, ndr), fosse il nostro lavoro”. Grazie all’intervento di Sarkozy, ha inoltre sottolineato il ministro, il caso Betancourt è diventato un problema di tutta l’America Latina; nel corso della prossima riunione a Lima, in Perù, con l’Unione Europea, “tutti parleranno degli ostaggi” ha aggiunto.
Correa e Sarkozy
Il presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, ha annunciato a Quito che incontrerà il 13 maggio in Francia il suo omologo Nicolas Sarkozy per affrontare la questione della liberazione degli ostaggi della guerriglia colombiana delle Farc, fra cui Ingrid Betancourt. "Il 13 maggio, sarò in Francia per parlare con il presidente Sarkozy e gli presenteremo la posizione dell'Ecuador" sulla questione degli ostaggi della guerriglia marxista delle Forze armate rivoluzionarie colombiane, ha dichiarato il presidente ecuadoriano nel suo programma settimanale radiofonico. Il socialista Correa, che ha menzionato questo argomento all'inizio della settimana a Quito con il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner, ha ricordato di essere pronto a collaborare a una "azione umanitaria" a favore della liberazione degli ostaggi. "Potete contare completamente e in modo incondizionato sull'Ecuador per ogni azione umanitaria che permetta la liberazione degli ostaggi, compreso se questa liberazione dovesse svolgersi sul territorio ecuadoriano", ha dichiarato rivolgendosi alla Francia. Correa ha indicato di condividere l'analisi del conflitto colombiano del capo della diplomazia francese. "Penso francamente che nel conflitto colombiano non ci siano soluzioni militari, ma una soluzione politica negoziata. Ne risulta che è esattamente la posizione della Francia e che siamo d'accordo al cento per cento", ha dichiarato. Le Farc hanno proposto di scambiare trentanove ostaggi definiti "politici", tra i quali Betancourt e tre americani, contro cinquecento guerriglieri detenuti.
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