di Roberto Maurizio
La Cloaca Maxima di Roma
Statistiche shock
Messaggi shock! Anoressia e Ricchezza individuale
Sovraintendenza dei beni culturali. Questo è il sito in cui viene descritto il più grande dei collettori romani ancora funzionante, la Cloaca Maxima. La fogna ebbe origine dalla canalizzazione di un corso di acque di scolo che dal Foro Romano si dirigeva verso il "vicus Tuscus", seguiva un percorso serpeggiante attraverso il Velabro, il Foro Boario e, dopo aver disegnato un'ampia curva, andava a sboccare nel Tevere all'altezza di Ponte Emilio. Generalmente, la tradizione mette in collegamento la realizzazione del tratto iniziale della Cloaca con la bonifica della valle del Foro Romano attuata dalla famiglia dei Tarquini. Le pareti del primo tronco del manufatto sono in blocchi di pietra gabina, in esse, lungo il percorso, si immettono gli imbocchi di fogne minori ricoperte a cappuccina. Originariamente il condotto correva a cielo aperto, in un secondo tempo, II - I sec. a.C. fu realizzata la volta in conci di tufo litoide, interrata in vari punti da restauri in opera a sacco o in cortina laterizia; allo sbocco nel Tevere la fogna mostra una triplice armilla in peperino. La sezione del condotto è all'argine di m.2,70 di altezza per m.2,12 di larghezza, aumenta quindi progressivamente fino a raggiungere, alla fine del percorso, l'altezza di m.3,30 e la larghezza di m.4,50. Il tratto finale fu rettificato in relazione alla costruzione di un muro che fiancheggiava la sponda del fiume. Il tratto di proprietà comunale del condotto è quello che va da via del Velabro allo sbocco. Manca uno studio organico sulla Cloaca Massima: le difficoltà presentate dal percorso inducono gli archeologi, oggi come nel secolo scorso, ad indagare soltanto il primo tragitto visitabile. Evviva Roma! L’uomo è andato sulla Luna e non riesce a percorre la Cloaca massima.
Se gli archeologi non sono riusciti a penetrare nella Cloca Massima, hanno raggiunto questo obiettivo i funzionari dell'Agenzia delle Entrate. La Cloaca Massima dei redditi degli italiani è stata "sbattuta in rete" da Emule. Adesso, è più semplice rendersi conto di ciò che ci circonda. Si è sempre fatto finta che gli italiani avessero tutta l’informazione necessaria per dirsi un paese democratico. Che gli mancava? Radio radicale c’èra, Santoro c’èra, le invasioni barbariche della Biscardi c'erano? Questa era democrazia. Si poteva da Santoro, con i nostri soldi, ospitare un grillo parlante con un altro imbecille di turno, ed era democrazia! Da Santoro venivano invitate delle vergini immolate al dio del comunismo, con capelli ricci e occhi brillanti e ridenti. E la gente gridava: questa è la democrazia!
La vera democrazia è arrivata su Internet. Che scempio! Il tuo vicino, che non ha mai lavorato guadagna il triplo di te. Tuo cognato con il diploma di scuola media inferiore arriva a prendere 99.000 euro. Viva la democrazia. Il vigilantes, con la tessera Cgil e del Pci, supera i 60.000 euro. Viva la democrazia! E poi ci sono possessori di ville, di Ferrari, di Yachts, di pacchetti azionari, di polizze vite a rischio, di milionari e milionari che votano a sinistra perché 40 anni fa vivevano nelle bidonville. Per non parlare dei toscani, dei romagnoli che con i loro soldi hanno fatto credere alla gente incolta che i risultati ottenuti dalle Province dalle Regioni provenivano solamente dall’ideologia marxista: noi siamo puri e puliti. Marx come Gesù Cristo. I miracoli li facevano le giunte di sinistra! Basta. La gente, questo, finalmente l’ha capito. Ma siamo ancora lontani dall’obiettivo di una società che spurga dalle sue viscere le bugie appositamente create per i beoni! C’è ancora molto da fare: le ideologie sono le piante più malvagie che non possono essere curate: vanno solamente estirpate. Qualsiasi sia l’ideologia, se non risponde ai canoni della convivenza pacifica, deve essere estirpata.
La Litizzetto e Fabio Fazio
Tutti i partiti politici si riempiono la bocca pronunciando parole incomprensibili per i professori: la scuola, gli ospedali e le forze armate interne ed esterne al centro dell’interesse nazionale. Andate a vedere gli stipendi: per i professori, laureati, le retribuzioni oscillano tra 20.000 ai 35.000 euro all’anno. Ma veramente volete "fare una scuola moderna" con questi soldi? Un dirigente di impresa laureato prende minimo 150.000 euro. Un diplomato (il cui titolo gli è stato dato dagli insegnanti) prende il doppio se non il triplo di chi gli ha dato il diploma. Ma veramente così volete cambiare l’Italia? Un infermiere arriva al massimo a 10.000 15.000 euro. Ma credete che sia possibile cambiare l’Italia in questo modo?
Gli insegnanti vengono presi a calci in faccia dagli alunni perché con il loro misero stipendio sono dei perdenti. Con le toppe nei pantaloni, nelle scarpe, nei calzini, dovrebbero essere rispettati dagli alunni che entrano in classe con 100 o 200 euro nel portafoglio? Gli alunni rispettano Totti con i suoi miliardi, lo spacciatore con la sua Ferrari, il cantante con la sua dose di droga.
La dichiarazione dei redditi
Ma che Italia stiamo costruendo? Basta con la droga mediatica, basta con l’inciviltà delle paghe. Una piramide rovesciata. Il professore non ha più il potere perché non ha soldi. Una volta, la piramide di una società era costruita sulla moralità, sulla professionalità e sui contenuti culturali e sociali; oggi questi valori sono messi agli ultimi posti, mentre sul primo gradino si è istallato prepotentemente il dio denaro. Allora, non lamentatevi: meritate questa scuola. I professori con le pezze al culo, gli alunni ignoranti, la società alla deriva, aggredita dagli immigrati che provengono da aree in cui i professore vale ancora qualcosa: vedere Cina e India. Fior fiore di ingegneri stanno arrivando sul nostro mercato. E va bene così. Perché la nostra società ha buttato l’acqua sporca con il bambino. Prima di salvare il bambino bisognava ripulire l’acqua sporca. E l’acqua sporca erano gli insegnanti: 800.000, con poco più di 16 alunni per insegnante. Sfoltire o rinvigorire: questo il dilemma. Cosa è stato fatto? Niente. La scuola si salverà solo quando all’insegnante verrà dato uno stipendio minimo di 5.000 euro al mese nette, lavorerà per 40 ore settimanali e andrà in pensione uomini e donne a 67 anni.
Chi ha soldi guadagnati senza sudore deve vergognarsi di fronte alla comunità e di fronte a se stesso
RispondiEliminaLa Ministro Bonino, ancora per poco, ha un reddito "equilibrato".
RispondiEliminaChi guadagna deve contribuire. Chi contribuisce deve avere un riscontro sui soldi versati.
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