Alemanno e i Watussi?
di Roberto Maurizio
di Roberto Maurizio
Paraponziponzipo’
Gay impiccati in Iran
A Roma, a maggio, le feste parrocchiali fanno rimpiangere i famosi goccioloni che inondano la capitale e i “bacini circostanti”. Oggi, 23 maggio 2008, a Cinecittà Est, la perturbazione, che ha flagellato la nostra regione ed ha ridato acqua necessaria all’agricoltura e alle piante, ha pensato di darsi una tregua. Hanno subito approfittato, gli amplificatori che hanno tuonato a tutto volume e squarciato i timpani di persone inermi, che prima o poi abbandoneranno questa terra di conquista dei “Paraponzisti” che fanno il bello e il cattivo tempo. I “Paraponzisti” sono quelle “persone” che vanno pazzi, senza rendersi conto, del “latinoamericano”, della “salsa”, del “merenghe” e ubbidiscono alle istruzioni provenienti da un imbecille che dice loro come muoversi. Sono delle marionette legate ad un filo che non hanno un’anima, ma che invadono lo spazio della chiesa che dovrebbe essere giustamente riservato alla preghiera e all’adorazione di Dio. Chi ha il potere di “legare” gli uomini e le donne alla fede non usa certamente questi mezzucci musicali obsoleti e irritanti, come le canzoni dei favolosi anni sessanti. Nonostante la sconfitta elettorale subita, i “Paraponzisti” continuano come se nulla fosse successo. “Paraponzista”: se vuoi divertirti, fallo! Ci sono tante discoteche e tanti punti di ritrovo dove, però, devi pagare. "Paraponzista" non profanare il terreno sul quale commina la fede, cioè il tempio dove deve essere venerato il Signore dell'Universo. La parrocchia, luogo di aggregazione, non deve diventare luogo della perdizione: "Siamo i Watussi", "Nel continento nero". “Paraponzista”, se vuoi fare satira in televisione, falla, ma con i tuoi soldi, non con quelli degli italiani che pagano il canone. L’estrema sinistra, quella seria, si fa le feste con autofinanziamenti. Il Centro Sinistra Ultra Riformista e Cattolico deve capire che la gente è stufa di essere utilizzata solo per "raccattare" qualche voto. I Santi sono qualcosa di diverso dalla Festa dell’Unità. I “Paraponzisti” sperano che con l’appoggio della Chiesa e della Parrocchia riescano ad intercettare e "accattonare", come non faceva l'accattone di Pasolini, i voti. Con Berlusconi IV, probabilmente, l’accattonaggio sarà proibito, come avviene in un qualsiasi paese civile, e tu, “Paraponzista”, devi optare: o cambiare musica o continuare a “paraponziponzippare”.
Il Diluvio Universale Prossimo Venturo
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Michelangelo: Il Diluvio Universale
Mentre ad Ovest di Roma, si intravede Arturo, la stella segnalata dall’Orsa maggiore, ad Est Capella fa le sue prime apparizioni per annunciare l’arrivo delle Pleiadi, la Parrocchia di Cinecittà Est spara a tutto volume i “Watussi” e si intrecciano confusamente le ombre di esseri inermi che, credendo di ballare, cioè di essere vivi, ricevono solo istruzioni senza senso per confermare la loro inutilità al di fuori della cabina elettorale.
Ecco i Watussi
Il genocidio di Watussi, una eloquente immagine
I “Watussiani” sono convinti che il loro insulto canto liberatorio, attaccato alla Sfinge di un Celentano ribollito o un giurassico Battista accompagnato da Vecchioni e Baglioni, possa essere riprodotto nel Dna della inconsapevole prole che, non avendo nient'altro a cui riferirsi (ad esempio Mozart, Verdi, Puccini, Rossini), continua a navigare in un mare senza pesci. L'orrore del rumore assordante e stridente di queste pseudo canzoni, sparato a cento watt contro i timpani degli incoscienti astanti e degli innocenti recepienti delle abitazioni viciniori, immette nell’aria la maledizione delle note scomposte e dissacranti di autori lontani anni luce dalla globalizzazione che, malgrado la loro diabolica tenacia di sopraffare l'equilibrio sonoro prodotto da fringuelli e usignoli, non riusciranno mai a coprire il rumore proveniente ininterrottamente dal Raccordo Anulare. Dolce e straziente sinfonia sembra essere, al cospetto del rumore che proviene dalla Parrcchia, il soave tintinnare degli pneumatici dei camion che, con le loro mercanzie, arrecano utilità e benessere al nostro bistrattato Paese. Mentre sul Raccordo Anulare, i camion giustappongono le note delle crome e delle biscrome, che colorano il lento ma costante sviluppo della nostra economia, e, quindi, creano una sinfonia, un quartetto d’archi, con la viola e il violino, i "Paraponzisti", nelle feste parrocchiali, invece, producono solo fastidio, Allora, Signor Sindaco Alemanno, perché gli zingari che non rispettano le leggi o gli extracomunitari che violano il diritto devono abbandonare Roma, mentre le Sacrestie possono fare quello che vogliono? I “Paraponzisti” hanno perso e, quindi, dovrebbero trovare altri strumenti per convincere la gente a votare per loro. Cercassero meglio. Per esempio, come risolvere i tanti problemi che assillano quelli che non raggiungono la Terza settima. Intanto, Signor Sindaco, Lei potrebbe proibire l’immissione di fumo di sagra paesana (senza pagare Iva, Irap e Ires), vietare in modo assoluto di trasmettere “Siamo i Watussi” senza pagare la Siae dalle Parrocchie? Signor Sindaco, è in grado Lei di cambiare veramente Roma? Iniziamo ad eliminare queste "performance" che rappresentano il passato, che hanno prodotto solo degrado. Basta con il degrado, da qualsiasi parte venga prodotto. Provi ad immaginare, Signor Sindaco, se la festa parrocchiale fosse stata tenuta dai Rom, se avessero inondato l’aria con il profumo delle loro pietanze, se avessero immesso negli amplificatori migliaia e migliaia di watt del vellutato suono di un violino tzigano. Sarebbe stata la stessa cosa? Pensi, Signor Sindaco, se gli zingari avessero trasmesso a tutto volume la canzone dei Gay, “YMCA”, come fanno tutte le parrocchie, compresa quella di Cinecittà Est (meno male che non si è sentita ancora Ef.Ai.Gi.Ei. dei Gem Boy: FIGA). Allora, Signor Sindaco, ci sarebbero state o no denunce, ronde contro gli zingari gay, magari contro qualcuno con qualche parente ebreo che, se fosse stato leggermente abbronzato, sarebbe stato complessivamente zingaro, gay, ebreo, negro e forse un po' napoletano. Cambiamo Roma, signor Sindaco. Cambiamola veramente, altrimenti ci troveremo di fronte a un Prossimo Venturo Diluvio Universale.
Cos'è la vita senza speranze?
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