11 maggio 2008

Giorgio Napolitano. Il Presidente

Napolitano. Il nostro Presidente
di Roberto Maurizio

Conosco Giorgio Napolitano fin dagli anni ’70. Comunista, della cosiddetta destra del Pci, ha sempre svolto un ruolo di riformista convinto. Insieme a Giorgio Amendola, il futuro Presidente della Repubblica italiana aveva capito che le vie al “socialismo” passavano attraverso il “riformismo”, la “moderazione”, l’”accettazione” dei principali canoni del capitalismo, arricchendolo di “solidarismo”, di “equa distribuzione del reddito”, di “trionfo della classe proletaria” attraverso l’accettazione di una nuovo ordine economico internazionale. L’On. Napolitano partecipava attivamente alle attività dell’Ipalmo, dove io ero redattore. Era molto diverso da Giancarlo Pajetta o da altri politici “aggressivi”. I suoi discorsi erano pacati e sempre rivolti alla conciliazione di idee divergenti.
Sembra che sia trascorso un secolo da questi eventi, che si sono svolti appena 30 anni fa. Napolitano è diventato il Presidente di tutti gli italiani e potrebbe essere posto sullo stesso livello di Sandro Pertini. Negli ultimi tempi, Il Presidente Napolitano ha marcato la sua personalità con i seguenti interventi:
1. Il coraggio di dire no all’antisemitismo
2. Non c’è dialogo se si nega l’esistenza di Israele
3. La politica aiuta chi vuole i figli (no all'aborto per bisogno)
4. Basta tribune tv agli ex terroristi

Giancarlo Pajetta


Questa sintesi potrebbe già bastare per poter assegnare al Presidente Napolitano il titolo meritato di primo Statista del nuovo Millennio. Da queste premesse, noi ci aspettiamo molto di più. Il Presidente si è messo sulla strada senza via di ritorno che lo condurrà veramente a rappresentare tutti gli italiani nei prossimi inquieti anni. Viva Napolitano.

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