2 maggio 2008

Curare le ferite

Un Primo Maggio “ecologico”
di Roberto Maurizio

A Roma, il 1° maggio 2008, splende il Sole. Una giornata da passare in campagna, come una volta. Il Lunedì in Albis, il 25 aprile e il 1° maggio, per i romani, ma anche per tante altre persone, sono sempre state feste per “fare scampagnate”. Gli ingredienti di queste “ricorrenze” sono di una disarmante semplicità: fava e pecorino autenticamente romani, innaffiati da un goccio di vino bianco di Frascati, bevuto sull’erba. Se a questo aggiungete, due laghetti artificiali, un’intensa vegetazione, i gracchii delle rane intonati con il canto degli uccelli che fanno a gara per rallegrare l’ambiente, il gioco è fatto. Una spensierata immersione nel verde della campagna romana che degrada verso il Tirreno, nei pressi di Pratica di Mare, appartenente al comune di Pomezia.
La data, primo maggio, e la vicinanza alle elezioni politiche, 13 e 14 aprile, e a quelle comunali di Roma, 26 e 27 aprile, non potevano essere più opportune per un acceso dibattito sul significato della ricorrenza dei lavoratori e sull’interpretazione del voto. La presenza massiccia di extra comunitari nella zona non poteva fare altro che accentuare le discussioni.
La soglia del volume delle voci, in più di un’occasione, ha superato i decibel consentiti in un pacifico dibattito. La tensione maggiore si è avuta quando si è toccato il tema della moralità, ormai una merce obsoleta (di Anticaia e Petrella, si direbbe a Roma).
Sta proprio nella riappropriazione da parte delle giovani generazioni della moralità il segreto di poter vivere nei prossimi anni in armonia. "Le piaghe non vanno curate, vanno accuratamente evitate fin dall’inizio". Quando politici e sindacalisti scopriranno questa semplice formula, proposta dal gestore del “sito naturalistico” di Pratica di Mare, il signor Liliano, forse si potrà sperare di potere “assaporare meglio la vita” e “vivere in pace e dignità con se stessi”.

Ecco alcune foto della giornata (foto di Roberto Maurizio, si prega di citare la fonte).

Fava e pecorino

Il secondo "laghetto"

La rana mimetizzata tra le foglie del "laghetto"

Il signor Liliano

La zanzara sulle acque del "laghetto" tra il riflesso dei raggi del Sole

Evitare di "Curare le ferite"

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