17 maggio 2008

Un pizzico di sale

Un pizzico di sale
di Roberto Maurizio

Un volto e una figura "solare"
"Un pizzico di sale". Questa la nuova rubrica di “Stampa, Scuola e Vita”. Vorrebbe imitare “Andrea’s version”, il famoso intervento di Andrea Marcenaro sul “Il Foglio” di Giuliano Ferrara. Andrea, mio “amico”, è solare. Forse lui non si ricorderà di me. Cooperazione, gli anni belli delle idee. Sono anni che lo sto rincorrendo e non lo raggiungo. Volevo intitolare la nuova rubrica con un plagio esagerato “Willy’s version”. Il mio nome completo è Roberto Willy Danilo Maurizio. Quattro nomi? No. Il cognome è Maurizio. Sono 60 anni che sono torturato da: “qual è il nome”? Soprattutto a Roma, dove Maurizio viene anche attribuito ai cani e ai gatti (scherzo). In ogni caso, credo, che Ponzio Pilato non abbia mai chiesto a Gesù Cristo: "Qual è il tuo nome, quale il cognome”? Erano altri tempi!



Meglio Carlo Rossi
Questa osservazione, per certi versi blasfema, è indice della ritualità della cosiddetta gente per bene. Tutto ciò che è al di fuori della “norma” non viene accettato. Ti devi chiamare per forza Carlo Rossi. Se ti chiami Hussein Von Detrich o Sryunety Cuscino, non va bene. Per essere “a la page”, figo, in testa ai desideri di Zidane, ti devi chiamare come minimo Materazzi!

Una vera bestialità
Scartata "Willy’s version", la rubrica si è indirizzata verso “Bestialità”, per sottolineare alcune riflessioni immediate senza filtro che tenessero in conto la sacralità degli animali, considerati “figli di Dio”. Scorriamo Internet, ed ecco la spiacevole sorpresa: bestialità: “genere erotico con Leonora Fani”, “sessualità animale di una vacca bianca pezzata che di fronte ad una chiesa…”, “una roba che va messa tra gli inclassificabili”, per finire, la ciliegina sulla torta: “le bestie di Satana”.


La libertà di stampa ha bisogno di un pizzico di sale (chi si loda, si sbroda)
Allora siamo arrivati alla scelta senza condizioni di “Un pizzico di sale”. Non si intende stravolgere il potere costituito, né tantomeno mettersi in lista per il premo Pulitzer. E', comunque, un segnale di quello che sta accadendo sulla rete. Milioni di persone che possono dialogare senza filtri. Questo blog non ha filtri. Invita tutti i cittadini onesti a intraprendere un'attività come questa che non costa niente, se non la soddisfazione di sentirsi utili, in primo luogo a se stessi, e, sulla rete, anche se non si percepisce immediatamente, agli altri.





Riflessioni
Solo alcune riflessioni, quando capita, sulle notizie prodotte e soprattutto su quelle mancanti dai giornali e dalla cosddetta televisione italiana.




La fine di un’era
di Roberto Maurizio (Roberto Willy Danilo Maurizio)


Massimo altri 10 anni
I cinesi e gli indiani non hanno il week end, hanno poche feste e lavorano molto, raggiungendo così il 10-15% di incremento annuo del loro Prodotto nazionale lordo. I cristiani, i musulmani e gli ebri onorano le feste comandate, chiudono le fabbriche, le scuole e le principali attività durante il week end. Il mondo dei lavoratori, tra 10 anni, cancellerà quello dei fannulloni?

Fine




Omaggio a Andrea Marcenaro
Da, Il Foglio, martedì 21 marzo 2006
Scegliete due belle teste, fate loro uno shampoo, prendete un libro di Biagi, svuotatelo, riempite di mazzette quanto basta, avvisate Romiti, bagnate con uno spruzzo di Cinzano. Avrete intanto predisposto a parte in una grossa ciotola: due foularini di seta e cachemire, due giacchette blu di cachemire, quattro scarpine con i pallini, due braccialettini da polso che fanno tanto selvaggio, due fazzolettini da prima comunione di cui almeno uno a tre punte, un giornalone italo-anglosassone, due paia di guanti da guida sportiva, due golfini di cachemire, due cappottini di cachemire, due mutande di cachemire e comunque, di cachemire, più ce n’è meglio è. Prendete ora le due teste stando bene attenti a non spettinarle, ravvivatene la chioma, apritele con delicatezza. Se dentro non c’è niente, non c’è niente. Se qualcosa trovate, estraete con delicatezza e ponete il contenuto in un bicchierino. Da rosolio basterà. Prendere ora la vagonata di cachemire predisposta nel ciotolone, cardarla il giusto, cotonarla a neve e farcire. Buttate pure il bicchierino e fate accomodare gli ospiti nel tinello buono. Il vostro Diego Luca Cordero Della Montezemolo di Valle è pronto.


Una tra le più recenti pubblicazioni di Andrea Marcenaro
Andrea’s version
Essendo diventati, finalmente, un paese europeo con tre partiti, o al massimo quattro o cinque. Essendo non più nemici, ma tutt’al più avversari. Essendo che avendo preso, voi, una culata che levati, comunque la si vive tutti, in qualche modo, come una culata bipartisan. Essendo che Schifani ha aperto al Senato, che Fini ha elogiato il 25 aprile e il 1° maggio alla Camera, e che, come spiega il sempre acuto Ilvo Diamanti, Roma resta la capitale d’Italia, mentre Vicenza no, per cui la questione settentrionale, che settentrionale era fino a ieri, adesso è di nuovo meridionale poiché, in quanto settentrionale, la questione suddetta si è bruciata nel giro di due settimane. Visto, cioè, che le teste di cazzo tengono comunque duro, che gli stipendi comunque corrono, che la pacificazione nazionale rimane comunque una necessità, e che a Roma ha prevalso comunque Alemanno.Vista, quindi, la compartecipazione, il comune sentire, un Veltroni a mezzadria, e che indossiamo le stesse mutande, vorremmo sapere questo: proposto Squitieri al Cinema, e Barbareschi alla Cultura, dispiacerebbe se, a dirigere l’Accademia di Santa Cecilia, mettessimo uno skinhead?

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