24 novembre 2008

25 novembre, contro lo stupro

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di Roberto Maurizio

Lo stupro non è solo l'atto violento di sopraffazione sessuale che costringe una donna mediante violenza o minaccia a compiere o a subire atti sessuali, sanzionato dal nostro codice penale . Lo stupro è un atto indegno contro le donne e i bambini è ignobile e va condannato. Senonché, detto in questo modo, qualcuno potrebbe approfittarsi. Tanto le leggi italiane non sono adeguate. Lo stupratore, dovunque si trovi, sarà condannato dalla sua stessa coscienza che non ha. La violenza è un atto criminale che non deve essere protetta da nessuna legge. Occorre che le donne e gli animali, i bambini e la natura, senza passare per il Parlamento, si rivolgano a Facebook, a Internet, a Netlog. Sbattere il mostro in prima pagina. Questa soluzione forse non è convincente. Sbattere il mostro sulla forca. Anche questa se desiderabile non è praticabile. Sbattere il mostro nella sua stessa inconsistenza. Ecco. Chi usa la violenza è una persona (chiedo scusa ai porci) è un animale, uno senza anima. Animali, anzi senz'animali, sono le persone (bestie, pietre -ma le pietre sono quelle accarezzate dalle acque dei ruscelli e dei fiumi- non so come offenderli di più), sono esseri inesistenti. Ecco non esistono, anche se fanno del male. Ma non potranno mai guardarsi allo specchio perché la loro immagine non è contemplata nella giustizia di questo universo che vorrebbe distruggerli perché fuori da ogni progetto divino. Chi usa violenza sulle donne, sui bambini, sugli animali non è un uomo è solamente una merda.

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