1 novembre 2008

Lotta agli imbrattatori

La Gelmini nel cassetto. Adesso lotta agli imbrattatori
di Roberto Maurizio




La Stasi



La battaglia contro gli “imbrattatori” è stata intrapresa, in tempi non sospetti, da “Stampa, Scuola e Vita” (21 ottobre 2007). Finalmente, ora esistono le disposizioni legislative. Un’estrema sinistra, estremamente labile, ha sempre appoggiato i violentatori di mura condominiali, di segnali stradali, di opere d’arte. Finalmente, dopo aver rinchiuso la Gelmini nel cassetto, salvo referendum Dipietrani e Veltroniani, ecco contro chi si scaglia l’arroganza del potere fascista, cioè Berlusconi: gli imbrattatori. Era fascista il governo di Benito che proibiva di sputare per terra, è fascista il governo che ti dice che se vuoi fare l’artista fallo a casa tua e non nel mio condominio perché mi costi 200 euro all’anno. La vergogna che ci dobbiamo portare dietro dopo che un giornalista della BBC si collega con una delle nostre piazze imbrattate dai writers non ha prezzo. Il 50% dei siti Unesco si trovano in Italia, e sono violentati dagli imbrattatori. Anche quando c’è un delitto di Camorra a Pompei, la Tv mette in primo o secondo piano i graffiti. I graffiti sono come Gabriele Paolini, l’imbecille che ha saputo costruirsi un nome dal niente. Un personaggio più sobrio e meno invadente di Paolini è il nostro amico fraterno che abbiamo chiamato “Gabriele”, anche se rompe lo stesso. E’ la parte più retriva e arrogante del paese che vuole la stasi, non quella del “Ministero per la sicurezza dello Stato” della Repubblica Democratica Tedesca, ma quasi. Stasi è sinonimo di imbecillità, Stasi e non volere i cambiamenti, Stasi vuol dire solo appoggiare i privilegi esistenti dei baroni nelle Università, degli imbrattatori della stampa, cioè i soliti giornalisti venduti e pronti a prostituirsi al potere del momentaneo Santo Graal . E poi se la prendono con il capo della P2 Gelli, che avrebbe previsto tutto quello che stiamo passando da circa 30 anni. Il Massone ammassato non aveva fatto altro che prevedere la Stasi. Ha guardato nella cloaca ed ha visto la merda che galleggiava. Dopo il sommovimento della cloaca del 1990, per Gelli tutto rimaneva fermo. La Stasi di Gelli ha prevalso su tutto: il toscano novantenne ha previsto che con la Stasi sarebbero stati sempre gli stessi stronzi che avrebbero galleggiato. Questa non è stata una profezia, ma una semplice constatazione di chi avendo la capacità di far rimanere per tanto tempo il naso in una nauseabonda raccolta di merda, ha pensato bene di mettersi su un ciglio del fiume, come Mao, e aspettare il passaggio del cadavere del nemico. La Stasi ha fatto il resto.


Imbrattiamo tua sorella



Casiraghi imbrattatore


A Sgarbi, che tanto difende gli imbrattatori, vogliamo chiedere solo una cosa: i tuoi writers, o come cavolo si chiamano, hanno imbrattato, con il consenso di Walter Veltroni, il muro di cinta di Cinecittà, senza preoccuparsi minimante di che cosa accadeva nelle casi adiacenti che vedevano questi colori innaturali stuprare i pini della Cinecittà di Fellini. Certo, la gente per bene dei salotti bene (radical chic come te o come di Vita, quello di “Ohi vita o vita mia”) considera questi energumeni del sottoproletariato suburbano come parte integrante di una riserva di caccia e di voti per il Pd, ed il resto è noia. Gente ignorante, surclassata anche dagli extracomunitari (almeno con questi si guadagna qualcosa, operai, idraulici, badanti, spacciatori, comunque produttori di reddito). Invece questa riserva indiana del Pd, che dorme, mangia e lavora che ce ne facciamo? Facciamoli incazzare con la Gelmini. Avete visto? Vi toglieranno tre maestre e ve ne daranno una! Berlusconi fascista. Fino adesso ho lavorato per te, dice la maestra, senza pretendere nulla, se non la pensione, l’assicurazione sulle malattie, però, non ho dato un cazzo di niente a tuo figlio, ma lo ho obbligato a stare in galera per 8 ore al giorno, solo al fine di poterlo educare. Educarsi ai metodi dipietrani!




Due mesi di reclusioni pro-capite


Non si sa mai, dicono le maestre, con Di Pietro! Il molisano strano ha in mente, a prescindere, una reclusione pro-capite minino di due mesi per italiano e un mese per gli extracomunitari, ridotto della metà se è nero, perché fa tendenza (cioè tende a fare arrestare gli altri neri in progressione geometrica, come Malthus). Le maestre dei sotturbani romani dicono, tanto voi siete cittadini di serie B (ridotti a schiavitù dal pendolarismo; gente che sa solo dormire e lavorare per il regime che vi sfrutta), che cosa pretendete di più? Un Lucano! Rispondono in coro i sottosviluppati della zona Est di Roma. Poi, vanno a vedere tra i politici e non trovano nessun Lucano. Allora vogliamo uno della Valle D’Aosta. Della Valle già fa casino con la Fiorentina. No! Allora, dicono i politici avvezzi, vi diamo un’offerta a cui non vi potete rifiutare. “No Alemanno no!”. La soluzione è un’altra: Belfagor!

Nessun commento:

Posta un commento