24 novembre 2008

Vito Scafidi, Berlusconi, la Thyssen, San Giuliano di Puglia

Ha ragione Berlusconi, “fatalità”, ha torto la madre di Vito Scafidi, soldi come la Thyssen
di Roberto Maurizio


Il 50% delle scuole italiane è nelle stesse condizioni della IV G del Liceo scientifico di Rivoli e della scuola elementare "Francesco Iovine" di San Giuliano di Puglia, se non peggio. Ha ragione Berlusconi, è stata una "fatalità": ammazza che culo hanno tutte le altre scuole italiane. Andare a scuola e tornare a casa è come giocare un terno al lotto. Ogni giorno milioni di studenti tornano a casa. Ma che "fatalità", che culo!E’ solo una "fatalità" quella che ha colpito Vito Scafidi, che avendo appena 18 anni, che avendo ancora da vivere perlomeno altri 80, ha dovuto donare la sua vita alla "fatalità". E’ per questo che non sono d’accordo con la madre di Vito che ha chiesto un risarcimento uguale a quello della Thyssen: deve chiedere perlomeno il doppio del risarcimento inflitto giustamente dalla magistratura per un operaio della Thyssen. Bisogna individuare i responsabili di queste tragedie. Sono i Dirigenti scolastici con stipendi da nababbi (sei mila euro lordi al mese!) che posano le loro chiappe (tre mila ciascuna) sulle poltrone senza minimamente interessarsi delle strutture. Per loro, vecchi dell’altro secolo, conta solamente il divieto di entrare alla seconda ora, il divieto di occupare le scuole, il divieto di prendere gli ascensori, il divieto agli alunni di essere giovani. Non venite pagati, cari Dirigenti, simili a quelli dell’Alitalia, per negare l’esistenza, siete pagati per produrre sicurezza per gli studenti e tranquillità per le famiglie. Metà dello stipendio, della liquidazione e della pensione, la Preside la dovrebbe dare alla famiglia di Vito. Quanti sono i cosiddetti Presidi, Dirigenti scolastici, che se ne fregano delle barriere architettoniche. Perché se ne fregano? Perché per loro conta solo lo stipendio. Ristrutturare una scuola, iniziando proprio dall’eliminazione delle barriere architettoniche per i disabili e gli handicappati (smettiamola con sostantivi edulcorati che servono solo a farci ingoiare le ingiustizie), potrebbe essere un inizio realistico per poter dare ai nostri alunni, ai nostri figli, ai nostri nipoti la sicurezza di tornare a casa.

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