di Roberto Maurizio
Un giorno prima di Halloween
18.30 del 30 ottobre 2008. Roma Est è strangolata dal traffico. Questa, ovviamente, non è una notizia. Roma è oppressa dal traffico ogni giorno, a causa dell’incompetenza dei cosiddetti amministratori, di destra o di sinistra. Però, il giorno prima di Halloween, la capitale ha visto emergere tre protagonisti che del traffico sono i responsabili e le vittime: 1. I torpedoni (responsabili); 2. La grandine (responsabile); 3. I cittadini (vittime, sia che essi siano manifestanti sia che appartengano agli “indigeni”). Questo reportage vuole tracciare le linee essenziali di una fausta e, al tempo stesso, infausta giornata, vista dalla periferia. Il quartiere è Cinecittà Est, dove dormono quasi 50 mila abitanti, e, di tanto in tanto, viene svegliato impunemente dalle orde barbariche dei “dimostranti” o dalle Onde scolastiche. Qui, non c’è nessuna avversione prevenuta per una delle parti in causa, destra e sinistra: due anni fa gli stessi luoghi ospitarono la manifestazione “Family Day” del Centro Destra. Pochi giorni fa, quella del Pd Day. Ma sti cazzi di Day, non li potete fare, per esempio, in Bhutan o in Congo?
Manifestare è un diritto sacrosanto, come quello di andare al bagno
Per essere completi, occorre dire che, nel 2000 anche la chiesa di Papa Giovanni Paolo II con la giornata mondiale della gioventù, invase Roma, soprattutto quella della zona Est. Quello che in questo frangente si contesta è che organizzare una manifestazione non significa portare in piazza centinaia di migliaia di persone. Significa, curare dall’inizio alla fine il raduno. Come vedremo nelle immagini, essendo i manifestanti uomini e donne, oltre al bisogno di realizzare la democrazia, oltre a prendersela con la Gelmini e con il maestro unico prevalente, prepotente o altro, hanno bisogno di espletare i loro bisogni più immediati, poco nobili, ma vitali.
I veri protanisti: i pullman
Muniti di tutti i confort, navigatori satellitari, collegamenti Internet, schienali ribaltabili anti rutto, equilibratura cervicale in funzione della velocità, i pullman non hanno bagni. Bene. Queste bestie tecnologiche scendono in campo prima dei manifestanti. Alle tre del mattino, sono già pronti. Non si stancano. Si ammucchiano come un gregge di pecore. Sono ubbidienti. Però sono guidati, ancora, dagli uomini. Così, sono stati costretti ad incolonnarsi la mattina del 29 ottobre 2008 sul raccordo anulare, ad aspettare senza ruggire per ore ed ore, a rimettersi in coda per tornare a casa, senza battere ciglio. La democrazia del torpedone è in cammino, ma ci sono le maledette rotatorie inventate da chissà chi (certo non da Leonardo da Vinci) che frenano l’estasi della rivoluzione e del cambiamento; e poi c’è il raccordo anulare, una volta che l’avete provato vi danno gratis il brevetto per l’immersione senza respiratore nella Fossa delle Marianne.
Crede chi è illuminato e si illumina solo chi crede
Quella di ieri è stata la manifestazione più imponente che si ricordi dei sindacati della scuola. Un sindacato formato da “detentori di cattedra” che si sentono al di sopra delle parti. Un sindacato senza voce, un sindacato debole che ha saputo ritrovare una sua dignità solo ora, forse in momento sbagliato, ma è meglio di niente. Un sindacato di retroguardia che alza la testa solo dopo che gliel’hanno tagliata. La Cgil scuola, lo Snals, gli Unicobas non sanno far volare un aereo, ma creano di saper formare i cittadini italiani che, un domani, prenderanno gli aerei e pagheranno gli stipendi ai piloti. Domani, però. Quello che resta agli insegnanti senza potere contrattuale è solo la possibilità di credere nella scuola e nell’insegnamento. Solo chi crede è illuminato e si illumina solo chi crede di poter fare la voce grossa. Viva gli insegnanti.
Foto che parlano da sole (o quasi)
Uno studente anonimo, che non capisce che in Italia, esistono due regimi, non uno. Il vulnus della Seconda Guerra mondiale non è stato sanato. L'ignoranza, figlia dell'odio, è una bestia con sette vite. Raffiche di ignoranza si stanno abbattendo sull'Italia. Tanto è l'odio che nelle famiglie, nei comuni, nella società, invece di parlare di cose concrete si parla ancora di fascismo e di comunismo. Due folli ideologie del passato, ma che restano nelle vene del popolo ignorante. L'unica strada, come diceva Gramsci, è l'innovazione e il cambiamento. L'unico che può derimersi è quello che mette da parte i pregiudizi e si occupa dei problemi reali. Per fare questo, non dobbiamo aspettarci una nuova guerra civile, ma occorre leggere di più e documentarsi. Ma i tempi sono ristretti. Incombe un altro sciopero. Torniamo al 68 - 70. No al maestro unico degli anni '60, sì agli scioperi che fanno abbassare la produttività di un paese ridotto quasi alla fame. Adesso non si capisce ancora. Ma continuate a fare così. W Santoro e la carabiniera, W Guzzanti e abbasso il Silvio che si crede dio, imperatore. Un'Italia che dovrà pentirsi della farsa. Non c'è tempo per i divertimenti. A parte oggi, Halloween, ci rimarrà il 2 novembre.