di Roberto Maurizio
Santa Croce in Gerusalemme
La più bella Basilica di Roma è, dopo San Pietro, Santa Croce in Gerusalemme. La semplicità della sua struttura e la povertà del suo caseggiato s’alzano come per incanto verso la solennità di Dio cantando le sue laudi. Umile, si nasconde dietro le Mura Aureliane, timida ed apprensiva, oppressa da un traffico spasmodico incontrollato dai gestori di una quotidianità ignorante che non sa quello che fa. Nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme sono conservate le reliquie della Croce di Gesù Cristo. Il disinteresse “romano” per questo autentico luogo di culto, era visibile negli anni ’60 con un “Vespasiano” posto a destra della Basilica. Una cosa del genere non sarebbe tollerabile in nessun’altra parte del mondo in cui la fede venga professata nel riconoscimento della divinità. Papa Benedetto XVI, credo che abbia colto nel segno. Una staffetta per leggere la Bibbia giorno e notte. 139 ore di maratona, iniziata ieri, da Ratzinger, con la lettura dei primi versetti della Genesi, che si concluderà alle 13.25 di sabato 11 ottobre con l’intervento del Cardinale Tarcisio Bertone. Il testo (73 libri per un totale di 1.141 brani e 800 mila parole) impegnerà 1.250 tra lettori e gruppi di lettori per un totale di oltre 2000 persone da più di 50 Paesi del mondo. Persone di ogni ceto e fede religiosa, uomini e donne dagli 11 anni in su. E moltissimi volti conosciuti. Nella serata d'apertura, subito dopo il Pontefice hanno preso la parola Hilarion Alfeev, rappresentante del Patriarca ortodosso Alessio II e, fra gli altri, si sono alternati Roberto Benigni, Giulio Andreotti, l'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede Mordecai Lewy.
Tabacci non c'entra
Nulla da eccepire, ma…
L’iniziativa è di grande spessore culturale e religioso. Ma quando si vedono apparire certi personaggi, allora, ti viene il dubbio che qualcosa non funziona perfettamente. Santa Croce in Gerusalemme è come la Cattedrale di Assisi. Gesù e San Francesco uniti per il riscatto dell’umanità, di tutta l’umanità, a cominciare dai poveri. Allora mi chiedo che cosa c’entra Roberto Benigni che nella sua ironia si schiera per una ben precisa parte politica? Leggendo i nomi dei partecipanti salta agli occhi quanto segue. Seguaci del Pd: oltre a Benigni, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e la signora Franca, Valentina Vezzali che sostiene la Granbassi di Santoro, Giulio Andreotti, Ferruccio De Bertolo, ed altri. Seguaci del Pdl: le ministre sensibili come Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna e poi Gianni Letta, Claudio Scajola e Sandro Bondi. Tralasciando nomi del tipo Fabrizio Del Noce, Michele Placido, Maria Grazia Cucinotta, Vittorio Sgarbi, mi chiedo che cosa c’entra l’allenatore della Lazio, Delio Rossi accanto all’esorcista Gabriele Amort? Amort non era intento a curare Luciano Spalletti?
A parte gli scherzi…
Benigni con i suoi miliardi guadagnati con il sudore della sua mente, con la sua comicità innata, con la grande commozione che sa regalare a chi ascolta l’ultimo canto della Divina Commedia, perché poi poggia i suoi piedi su questa valle di lacrime schierandosi non per l’umanità ma per un partito? E’ un vizio ricorrente dei toscani, come quello del Sommo Poeta. Le star che percorreranno il red carpet, come Cucinotta, Gelmini e Carfagna lo fanno solo "purché se magna"? Sembra che la Valeria Marini, dell’Isola dei Famosi, stia per sbarcare nei prossimi giorni, per seguire in diretta il programma a cui parteciperà Oscar Luigi Scalfaro che oscurerà Simona Ventura.
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