Due milioni a Roma contro il grembiule
di Roberto Maurizio
di Roberto Maurizio
Un messaggio forte e chiaro
Mancano 23 giorni al Vday (Veltroni Day). Il 25 ottobre è una data importante nella storia contemporanea: fu il giorno in cui ebbe inizio la Rivoluzione Sovietica (1917), il giorno in cui venne invasa l’Ungheria (23-25 ottobre 1956), il giorno in cui venne stampato “Topolino libretto 149”, Vol. XXV (ormai non si trova più su Ebay). Quindi, mentre a Wall Street il capitalismo trema, a Napoli la Camorra impera, in Italia il risparmio spera, sull’Isola dei famosi, Luxuria e la Valeria cercano uomini veri nella biosfera, ecco che Veltroni a Roma “cortea”. Un corteo di 15 chilometri si snoderà per le vie della capitale, con in testa l’ex sindaco che conduce contro un altro ormai non più devoto al Duce. Già a Roma non si cammina e si è fermi in mezzo alla sporcizia. Che fare? Facciamo il corteo. Ma perché questa mega manifestazione non la fanno a Zagarolo, che è anche al di fuori dal coro? Due milioni di “combattenti antiberlusconiani” in piazza. Che delizia! Un pullman per ogni circolo cattocomunista, per un totale di 700 torpedoni, 25 treni speciali, per mandare un messaggio forte al Presidente del Consiglio (ma non sarebbe stato meno devastante un’email o un Sms?). No. Due milioni in piazza contro il grembiule, contro l’ubriacatura di onnipotenza della maggioranza. Ma non agisce meglio Di Pietro che fa opposizione in Parlamento e nelle televisioni senza romperci i coglioni?
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