di Roberto Maurizio
Due gli avvenimenti più importanti di oggi, 7 ottobre 2008. Tralasciando lo sciame della crisi finanziaria di Wall Street, che non termina qui, e delle relative ripercussioni speculative internazionali, tralasciando il voto di fiducia sulla cosiddetta “riforma della scuola” della ministra Gelmini, che fa acqua da tutte le parti, due sono gli avvenimenti che folgorano l’immaginario collettivo di un’Italia sempre più depressa: l’impatto dell’asteroide «8TA9D69», rinominato con la sigla 2008 Tc3 del diametro di circa quattro metri e il mancato Premio Nobel a uno dei più grandi scienziati italiani.
Ecco come sono stati interpretati questi due importanti avvenimenti da alcune persone (completamente inventate) da noi intervistate. Mario Sodani di Morella Balsamo di Cilfone, provincia di Campobasso: “Secondo me, il Gabibbo doveva vincere il premio Nobel, e le sue veline dovevano proteggerci con il loro sorriso dall’asteroide Tg3 che ogni giorno ci rovina la giornata con le sue notizie false e tendenziose”. Lorella Chiricchi di Isola del Miri, provincia di Frosinone: “Il Gabibbo rappresenta l’Italia, nessuno ci difende come lui a livello internazionale. Forza Gabibbo e forza Scienza. Gabibbo Premio Nobel per forza”! “E’ il Tg3 che mi preoccupa. Questo asteroide che incombe sui miei compaesani, anche se è grande 4 chilogrammi, come la sua audience, potrebbe essere distruggere la mente e la democrazia”. “Meno male che il Tg3 è caduto sul Sudan e non sull’Arabia Saudita. Tanto il Sudan non ha nessun problema.”
L’asteroide Tc3 con i suoi 4 metri di diametro è andato in frantumi, ma il bolide ha sprigionato un kiloton di energia, quasi de bombe atomiche. Ricordiamo che proprio cento anni fa, nel 1908, un asteroide circa dieci volte più grande, cadde a Tunguska, in Siberia, distruggendo una vasta area. E i segni sono rintracciabili ancora oggi. E povero Nicola Cabibbo, dopo aver dato alla Fisica un suo magistrale contributo, è stato scippato dal Premio Nobel da tre avvoltoi che si beccheranno milioni di euro solo per aver copiato. La morale della favola è: ragazzi copiate e un domani vi guadagnerete il Premio Nobel.
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