6 novembre 2009

Depressione. Viva Giovanni Allevi, abbasso Blunotte

Depressione
di Roberto Maurizio


Blunotte, misteri dell'audience





Sono 500 mila gli italiani infettati dai virus stagionali e messicani. Nessuno ci dice che sono 60 milioni 945 mila e 701 quelli sani, quelli che vanno tutti i giorni a lavorare, che intasano il Grande Raccordo Anulare, quelli che non si drogano, quelli con vanno a mignotte, quelli che non vanno con i trans. Speriamo che alle prossime regionali, gli elettori si ricorderanno di questa stampa corrotta che per fare i loro comodi spaventano i “contribuenti”. Gli italiani seri, quelli che pagano le tasse sono milioni e milioni. Per allietare gli ammalati, i profughi e i carcerati, ci pensa la Rai con Blunotte! Una trasmissione depressiva come gli autori e il conduttore. Paura? Fare audience con la paura è veramente vergognoso. Dal tabaccaio sottocasa o in macelleria puoi sentire le ultime notizie: “non vado da mia figlia con tre figli perché loro sono in cinque con l’influenza e io sono sola”. Invece, di spaventare con Blunotte, perché non scende in campo la protezione civile. Quante sono le persone sole, costrette a vedersi Blunotte e che non hanno nessun aiuto? Meno male che c’è sulla Sette Giovanni Allevi. Un artista depresso che ha fatto della sua “malattia” la trasposizione di un essere umano in essere musicale. Giovanni, il Grande Giovanni Allevi, ha tramutato le sue defaillances in musica, cioè nell’arte più bella del mondo. Purtroppo, il paese del mandolino è costretto a sorbirsi le più grande bufale depressive trasmesse dalla televisione cosiddetta pubblica con giornalisti e dipendenti assunti solo attraverso le raccomandazioni politiche. La più grande depressione oggi presente in Italia è la televisione, quella pubblica!

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