15 novembre 2009

La Fao contro la più barbara forma di morte: la fame

La Fao contro la più barbara forma di morte: la fame
di Roberto Maurizio

Anche il Papa alla Fao

Si aprono domani, lunedì 16 novembre 2009, nella sede Fao, a Roma, i lavori del Vertice mondiale sulla sicurezza alimentare, organizzato per dare nuovo impulso alla lotta contro fame e malnutrizione che, secondo le ultime stime dell'agenzia Onu, colpisce 1,02 miliardi di persone. I lavori termineranno il 18 novembre. Nella giornata d’apertura interverranno, tra gli altri, Papa Benedetto XVI, il Segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon, il Direttore generale della Fao Jacques Diouf e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in qualità di Presidente della sessione d’apertura come Leader del paese che ospita il Summit. In rappresentanza dell'Italia, vista l’assenza del Presidenza della Repubblica Giorgio Napolitano (impegnato in una visita di Stato in Turchia), è prevista la presenza del Presidente del Senato, Renato Schifani. Oltre 60 tra Capi di Stato e di Governo hanno assicurato alla Fao la propria presenza. L'Agenzia delle Nazioni Unite ha convocato il Vertice nel tentativo di mobilitare la volontà politica necessaria per aumentare gli investimenti in agricoltura e dare nuovo vigore all'impegno internazionale per combattere la fame. Il primo giorno del Summit sarà adottata la Dichiarazione del Vertice. Nel corso della mattinata, a partire dalle 9.00, si alterneranno -tra gli altri- gli interventi di Benedetto XVI, Ban, Diouf, Berlusconi, del leader libico Muammar Gheddafi e del Presidente del Brasile Luiz Ignacio Lula. Seguirà una tavola rotonda su come minimizzare l'impatto della crisi dei prezzi alimentari, della crisi finanziaria ed economica sulla sicurezza alimentare mondiale. Nel pomeriggio è in programma per le 17.00 una conferenza stampa del Direttore Diouf, con la partecipazione del segretario generale Onu e dei Capi dell'Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo), Kanayo F. Nwanze, e del Pam (Programma alimentare modniale), Josette Sheeran.

Sciopero della fame di Jacques Diouf


Il Direttore generale della Fao, Jacques Diouf, dalle ore 20 del 13 novembre ha iniziato uno sciopero della fame di 24 ore per "sensibilizzare l' opinione pubblica sul problema dell'insicurezza alimentare" in vista del Vertice della Fao che si aprirà lunedì. Lo ha annunciato lo stesso Diouf intervenendo al forum della società civile per la sovranità alimentare dei popoli riunito alla Città dell'altra economia. “Nel mondo ci sono ormai un miliardo di persone che vivono in condizioni di sottoalimentazione e ogni sei secondi muore un bambino - ha detto Diouf - noi siamo a Roma perché vogliamo creare le opportunità per aggredire il più fondamentale dei problemi per il genere umano: la fame”. Diouf, che la scorsa notte ha dormito all'ingresso del palazzo della Fao a Roma su un materasso di gommapiuma come atto dimostrativo “per spronare i governi a fare di più per contrastare la fame nel mondo”, ha lanciato un appello “a tutti gli uomini di buona volontà ad aderire allo sciopero della fame”. Anche il Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha annunciato la sua adesione al digiuno per un’intera giornata, così come il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha dichiarato: «Aderisco all'appello lanciato da Diouf di fare uno sciopero della fame di 24 ore per chiedere ai Capi di governo di dare risposte concrete al problema della fame nel mondo. Da domani a mezzogiorno fino a mezzogiorno di lunedì farò lo sciopero della fame, stando in Campidoglio per 24 ore, come Diouf è stato nella sede della Fao. Lunedì, quando porterò il mio saluto di sindaco di Roma, sarò ancora in sciopero della fame».

Le First Ladies

Oggi, le First Ladies dei Paesi non Allineati si incontreranno alla vigilia del Vertice per discutere di come migliorare l’accesso delle donne alle risorse produttive allo scopo di ridurre la fame. L’incontro sarà presieduto da Suzanne Mubarak, moglie del presidente egiziano. A conclusione è prevista una conferenza stampa alle ore 18.50 nella Iran Room.


Forum della società civile: Controvertice all’ex Mattatoio


Azioni dimostrative per un modello agro-ecologico sostenibile sono già state messe in atto dagli esponenti del Controvertice ufficiale, capeggiati dal “Forum della società civile” “Sovranità alimentare dei popoli”. Le azioni dimostrative simboliche sono già state realizzate sotto il palazzo della Fao, in Piazza di Porta Capena, a Roma. E’ stata messa in scena una rappresentazione teatrale su chi sta rubando la terra ai nostri contadini. Il comune di Roma ospita, con il sostegno delle tre agenzie Onu di Roma, il Forum della Società Civile nel corso del quale le organizzazioni non governative formuleranno una piattaforma che contribuirà alle risoluzioni del Vertice. Queste performance sono in essere fin dal 13 novembre e dureranno fino al 17. Molte sono le Organizazioni non governative e i movimenti sociali che parteciperanno al Forum parallelo della Società Civile sulla sicurezza alimentare, a Roma (Città dell'Altra economia, Cae - ex mattatoio di Testaccio). L'obiettivo dei lavori è elaborare una proposta che verrà presentata ai Governi riuniti in occasione del Vertice mondiale sulla sicurezza alimentare della Fao. Ordine del giorno del Forum parallelo della società civile: chi decide sul cibo e sull'agricoltura, e dove vengono prese le decisioni? Chi controlla le risorse di produzione del cibo? Come viene prodotto il cibo? Chi ha accesso al cibo e chi ne ha bisogno? Per Altromercato parteciperanno Claudia Piacenza (coordinatrice RE dell’area centro) e Vittorio Rinaldi (membro del consiglio di amministrazione di ctm). Coordinerà i lavori il Comitato direttivo internazionale del Forum, l'International steering committee of the Forum (ISC), composto da rappresentanti di contadini, pescatori e allevatori, popoli indigeni, delle organizzazioni ambientaliste, delle ong internazionali, delle reti agro-ecologiche, dal segretariato dell'International Planning Committee on Food Sovereignty e dal Comitato italiano per la sovranità alimentare che ospita il Forum. “In azione o inazione? Un miliardo di affamati e il caos climatico non possono aspettare” è il documento del Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare inviato al Ministro Affari Esteri Frattini, al Consigliere diplomatico Storace, all’Ambasciatore Massolo (sherpa G8), al Ministro Politiche Agricole Zaia, al Ministro Ambiente Prestigiacomo, al Ministro Sviluppo Economico (che segue negoziati Wto) Scajola, all’Ambasciatore Sebastiani (Ambasciatore Italiano presso la Fao), e agli europarlamentari italiani in Commissione agricoltura. Il documento si inserisce nell’ambito della mobilitazione della società civile organizzata riunita nel Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare per chiedere alle Istituzioni italiane ed europee di impegnarsi alla risoluzione della crisi alimentare. “Il Summit Mondiale per la Sicurezza Alimentare, che si terrà dal 16 al 18 novembre e che precederà il Vertice di Copenhagen sul Clima, è chiamato a consacrare le decisioni sul nuovo ruolo del Comitato Sicurezza Alimentare quale strumento di governance globale”, spiega Antonio Onorati, Presidente del Centro Internazionale Crocevia, membro del CISA. “In particolare chiediamo che i termini partecipazione, sostenibilità, agricoltura famigliare, circuiti brevi di produzione e consumo, tutela dei piccoli coltivatori, empowerment ed equità oltre che mutuate nella simulazione retorica delle grandi dichiarazioni, siano tradotte coerentemente in programmazione politica e regola economica”, aggiunge Sergio Marelli, Presidente del CISA.

Campagna di raccolta fondi online “A Bilion for a Bilion”

«Abbiamo i mezzi tecnici e le risorse per eliminare la fame dal mondo, è una questione di volontà politica». Secondo il Direttore generale della Fao, che ha ricordato che ogni sei secondi un bambino muore di fame o di malattie ad essa connesse, «abbiamo i mezzi tecnici e le risorse per eliminare la fame dal mondo, adesso è solo una questione di volontà politica, e la volontà politica è influenzata dall'opinione pubblica. La sfida di nutrire un miliardo di persone può sembrare enorme, ma ora ognuno di noi può riempire il piatto di un bambino affamato con un semplice click del mouse». Il Direttore esecutivo del World Food Programme, Josette Sheeran, ha rivolto un appello a partecipare in massa alla campagna online su http://www.1billionhungry. org. «Se un miliardo di persone che navigano su Internet doneranno un euro, o un dollaro, a settimana potremo veramente trasformare la vita di un miliardo di affamati nel mondo. E' arrivato il momento che la gente agisca e sostenga la nostra campagna per mettere fine alla fame nel mondo: la mobilitazione dei cittadini ha portato all'abolizione della schiavitù, al diritto di voto alle donne e ci ha aiutato a bandire le mine anti-uomo in quasi tutto il pianeta. Perché non dobbiamo prendere ispirazione da questo e cercare di far scattare il potere dell'azione dei singoli individui per nutrire gli affamati?».

Un kit contro l’influenza H1N1

La Fao ha già iniziato la distribuzione di un kit per la prevenzione dell'influenza H1N1 a delegati e giornalisti accreditati al Vertice mondiale. Due mascherine, sei confezioni monouso di amuchina, due termometri “usa e getta”, e un foglio informativo in inglese sul virus, i sintomi che provoca negli individui che ne sono colpiti, e le precauzioni da usare per evitare il contagio. Si tratta di una iniziativa nata “nel contesto della pandemia”, ha spiegato Cedric Dumont, il responsabile dello staff medico della Fao. “Abbiamo deciso di distribuire il kit per il numero di casi di influenza A in tutto il mondo, Italia inclusa, e considerando che si riuniranno per il Vertice almeno cinquemila persone: volevamo offrire loro alcuni strumenti e istruzioni, nel caso vengano colpite dall'influenza, o semplicemente per prevenzione, volevamo promuovere l'adozione di misure igieniche da adottare durante la conferenza”, ha aggiunto. Nessun allarmismo, solo informazioni per gente in arrivo da tutto il mondo, che magari potrebbe non sapere cosa fare, una iniziativa che si propone di mantenere un profilo basso, aggiunge Dumont: a confermarlo, nessun potenziamento della struttura medica che normalmente segue il personale in forza alla Fao. “Nessun timore particolare per l'Italia, lo avremmo fatto in qualunque altro posto, a New York o a Delhi”, precisa Dumont, aggiungendo che è “la prima volta che un Summit così affollato si svolge nello scenario di una pandemia. Non avevamo mai dovuto affrontare una situazione di questo genere”.

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