19 novembre 2009

La classe non è acqua

La classe non è acqua
di Roberto Maurizio
Il Decreto Ronchi, liberalizzazione dei servizi pubblici locali compresa l'acqua, ha reso un problema di questo importantissimo elemento che fa dell'Italia una groviera, un'inondazione continua, una dietro l'altra. Un problema che praticamente non interessa a nessuno, se non alle migliaia di persone che non ricevono l'acqua durante l'estate nel Sud di questa Italietta sommersa dalla pioggia di soldi che non sa essere raccolta se non dai politici e dalla mafia. L'acqua non è come l'aria! E' un bene fragile, che deve essere curato attentamente. All'Udc, che non so se non sia una sigla medievale o uno pseudo partito, dico che agli italiani piace l'acqua frizzante delle bottiglie di plastica e non quella del rubinetto. Al rubinetto si possano attaccare tutti i politici che hanno le barche, sperando che possana bere acqua salata. L'acqua è un bene dell'umanità, ma, come il petrolio, potrebbe finire. La privatizzazione dell'acqua è l'unico modo per far capire a quelli che si fanno decine di docce al giorno che questo liquido rappresenta il 90% del corpo umano e offre benefici assoluti a tutti gli organismi vegetali e animali e che questa risorsa va rispettata e pagata. Facciamo pagare le docce ai ricchi per creare un Fondo per l'acqua da portare nel Sahel.

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