16 aprile 2009

Globalizzazione: carta vince, carta perde

La globalizzazione gioca a tresette
di Roberto Maurizio


Lunedì, Martedì e Mercoledì sono gli unici giorni in cui si lavora sulla Terra. Che cosa ha sconfitto la globalizzazione? La bolla speculativa degli Usa? I mutui americani? La recessione internazionale? No. La finanza non rispecchia l’economia reale. Quanto si produce, tanto si dovrebbe tramutare in titoli finanziari. Le borse credevano che nel mondo si lavorasse 365 giorni all’anno. Invece, non si arriva nemmeno a 157 giorni (gli stessi giorni che, più o meno, lavorano gli insegnanti italiani in un anno). Domenica è festa nei paesi cristiani, con il Sabato d’accatto; Venerdì è festa nei paesi musulmani, con il Giovedì d’accatto; il Sabato è festa tra gli ebrei, in primo luogo in Israele, con la giornata di vigilia d’accatto. Per non parlare degli Indù, dei Buddisti e dei Metodisti. Praticamente a livello internazionale, si lavora 3 giorni a settimana. Se le religioni del mondo si mettessero d’accordo di festeggiare solo e soltanto un giorno in comune, l’economia mondiale guadagnerebbe miliardi e miliardi di ore di lavoro in più e miliardi e miliardi in più di possibilità di divertirsi.

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