di Roberto Maurizio Marco Pannella
Si avvicina il 25 aprile, la resistenza è alle porte. Compatti, compagni e camerati. Il ventennio sembra non finire mai! Pannella, giustamente, ricorda che è ora, dopo 60 anni, il triplo del fascismo, di mettere i piedi per terra e lottare contro un regime dittatoriale che ci governa da circa 21.900 giorni. Una conferma indiretta del “pensiero” del grande vecchio abruzzese, escluso da qualsiasi "agone" televisivo, è stata la trasmissione di Santoro del 23 aprile: l’Annozero delle sciabole e dei fioretti, dei maghi e del vento, dei travagli e dei montanelli ripescati, dei lerner affocati che non fanno bene alla causa dello Stato di Israele, del prezzemolo prezzolato da Mediaset e cacciato a suon di milioni, cioè l’enrichetto. I giornalisti, ricchi sfondati, si piangono addosso e accusano il tiranno, il malvagio Berlusconi, come il male peggiore di questa Italia, mentre la crisi butta sul lastrico milioni di persone che non riescono a raggiungere la fine del mese. Questi pezzenti senza una lira prima e senza un euro adesso non sono mai stati a Lampedusa e non avranno mai la possibilità di vederla nemmeno da lontano. Chi invece è ospite di spiagge di lusso, come Travaglio, trova anche l’opportunità di farsi sponsorizzare gratis un libro che sarà acquistato dalla stessa percentuale degli italiani che voterà alle europee per la sinistra incarnata da un Monatanelli, ex fascista, e da Franceschini, ex democristiano. Annozero, sicuramente avrà avuto un calo di zuccheri e di ascolti, e anche il bel riposato di Sanpietroburgo, Vauro, il mago del vento, ha fatto cilecca: si è potuto rifare gli occhi solo con la figa che ormai si è spostata a destra.
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