La Protezione civile sputata da Santoro
di Roberto Maurizio
"Resurrezione" è il titolo blasfemo dato durante la settimana Santa da Santoro alla sua trasmissione pagata con i nostri soldi sul terremoto dell'Aquila. L'ha fatto appositamente, per colpire i fedeli e per fare giustizia sommaria con il suo socio Travaglio? Non si sa.
Mentre a Roma si sente la quarta scossa di terremoto, da San Doro il miliardario, parla il siciliano Fava, europarlamentare. Che portasse pure iella? De Magistris attacca il governo, ok, è il suo mestiere (diventerà anche lui, come Santoro, europarlamentare, a Bruxelles - 25 mila euro al mese). La Margherita, la svelina (chiamata così perché svela tutti i particolari dei suoi clienti con la sciabola o senza) deve fare quadrare il cerchio: si parte dall'assunto che la protezione civile è imbarbarita, i vigili del fuoco non lavorano, i volontari stanno facendo la merenda all'Aquila. Lo squallore di una trasmissione che butta fango sulla protezione civile, su Bertolaso, sulla Croce Rossa, mai nominata da "Resurrezione" per motivi di colore. Una trasmissione che fa odiare gli abruzzesi, gente inferiore agli umbri, ai toschi e ai marchisciani. Prevale su tutte le altre regioni sottosviluppate l'Emilia e Romagna. Un popolo una fede. Ma quando verrà chiusa la Rai?
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