30 aprile 2009

Nucleare. Viuuleeenza e paura

Le scorie siete voi
di Roberto Maurizio
Ilaria D'Amico

Ilaria vince per una scollatura

La “D’Amico di chi”? apre la sua scollatura agli italiani alle 21 e 40, dopo un vuoto assoluto della Sette dalle 8 e mezzo in poi. La Ilaria, con il seno fuori dalle orbite, con le anche da matrona romana che attraggono più le signore che i pensionati, punta sui maschietti subito dopo aver consumato la merendina. I ragazzotti, soprattutto quelli di sinistra, vanno pazzi per Ilaria, l’unica che sa distinguere la calvizie di Spalletti da quella di Gabriele D’Annunzio. L’unica “giornalista” di Sky che riesce a capire se è un rigore o un corner, se è una rovesciata incrociata o un assist, se il modulo adottato sia un 4 2 4 o un albero di Natale o a cerbottana spenta. La sua professionalità di esperta di calci la dedica anche alla Sette. Ma non si occupa di calci romanisti, intersiti e milanisti. I suoi calci alle palle li dedica alla politica, ai terremoti, ai maremoti, ai giromoti, all’Alitalia, all’elettronica, agli extra terresti, ai marziani, ai calendari esotici, al kamasutra, alle bombe atomiche, al conflitto arabo palestinese, al conflitto israeliano ebraico, alle europee, al referendum, agli immigrati, ai menomati, agli scoglionati. Sembra proprio “Stampa, Scuola e Vita”! Ma, mentre quest’ultima non riceve applausi, se non dalla dedizione degli utenti ai quali va il mio sentito riconoscimento e il mio più autentico ringraziamento, lei, la Ilaria, con il “suo” programma, preparato a tavolino, forse, da lui stesso in persona, Exit – Uscita di sicurezza o di emergenza, fa il verso, probabilmente, all’impossibilità di trovare una via di fuga dalle Torre gemelle, o di allontanarsi da questo paese di merda se non attraverso i finti applausi guidati da uno stolto regista (o stolta, forse la seconda è meglio) che si girerà nel letto la notte per ogni clap in più che ha procurato per fare andare al potere chi poi gli sbatterà la porta in faccia in una casa senza uscita (No Exit Home).

Spartito preso

Non esiste al mondo, una trasmissione televisiva pagata dal canone o dagli sponsor che parta da posizioni preconcette, premasticate, preparate su di un tavolo verde, dove si scommette per fregare l’avversario. L’avversario siete voi. Esistono, invece, vivaddio, programmi o canali di partito che vanno incentivati e fatti vedere dai sostenitori. Per esempio, Red, la televisione di Massimo D’Alema. In questo modo so cosa sto mangiando, l’ho ordinata io la mia mucca pazza, l’ho scelto io il mio porco messicano. Invece, la Sette prende i soldi dagli sponsor e mi rifila trasmissioni invedibili, come quella della D’Amico. "Sto cavolo" di “Tonno Astomare”, con “Sapore di mare”, quel giro di Do che ce l’abbiamo ormai tutti sulla punta dei capelli da anni (e non quelli di Spalletti), è diventato, come la sigla del Tg1, un po’ come la Costituzione italiana: dio ce li ha dati e guai a chi ce li tocca! D’Amico si inserisce nel solco delle trasmissioni guidate, tipo Santoro, tipo Lerner, tipo bulgaro (a proposito, le trasmissioni della televisione bulgara sono migliori di queste che ci vengono propinate ogni giorno dalla Rai, da Mediaset e dalla moribonda Sette) e ci riesce. La ricetta è semplice: basta fare applaudire la claque a bacchetta quando lo dico io!

Viuuleeenza, viuuleeenza


De Magistris e Tozzi si ergono contro la scelta del nucleare. Il primo è un “giudice” di Di Pietro, il secondo è quello con l’attrezzo, un piccone che va predicando da anni la prossima sventura che capiterà a Gaia, la nostra amata Terra, anzi amata solo dai Verdi, dal “Tonno Astomare” e dalle brave maestre, o uniche o accoppiate, che rendono la vita impossibile ai nostri figli inculcando loro la “favola” dell’ecologia, del verde, della margherita da sfogliare che è molto più semplice di spiegare rispetto ad una materia così complessa come la “conservazione del nostro piccolo pianeta”. I danni sono irreversibili. I piccoli alunni diventeranno cittadini italiani e si ricorderanno cosa ha detto loro la maestra. Desertificazione, riscaldamento della Terra, il buco nell’ozono, la scomparsa degli animali seguita da quella della specie umana. Paura, paura, paura. Così, assistiamo oggi alla peste messicana con migliaia di rinunce di viaggi da parte degli italiani(sono gli ex alunni impauriti), mentre quei furbi degli svedesi approfittano per uno sconto megagalattico! Paura e violenza, o meglio “viuuleeenza”, applausi e consensi. Così tiriamo fuori una classe dirigente di felloni. Exit è il triangolo della morte. Allora, siti da bonificare, menti da convertire in una scelta di civiltà idilliaca da ricercare sugli orti sui grattacieli, come, il dio della sinistra Hussein Obama chiede! Ma di che orti state parlando se l’Italia è tutto un orto, tutto un giardino, tutto un fiorire di arte e di cultura? Dimenticavo: la puntata della D’Amico era imperniata sul rifiuto assoluto e preconcetto del maledetto nucleare e delle sue scorie. Nel 1986, dopo la paura di Chernobil (“viuuleeenza” e paura), l’Italia ha abbandonato il nucleare, mentre il paese di Obama Hussein assumeva sempre più Homer Simpson.


La D’Amico, durante la trasmissione Exit, ha voluto far passare da scemi i sostenitori della bontà della scelta nucleare. Credeva di stare in un salotto bene della Brianza o di Tor Bella Monaca! “Viuuleeenza” e paura, così l’Italia non farà mai più un passo avanti per poter “risuolare questo stivale” piazzato all’interno della faglia tettonica euro africana con centinaia di terremoti che ci attendono, non muoverà più un dito per gli Appennini allo sfascio per le continue erosioni e frane.



Occorrerebbe, invece, un ripensamento bipartisan che, correttamente, scientificamente e seriamente, sappia trovare le soluzioni ai problemi e rifiuti l’arrocco degli stolti dietro la “viuuleeenza” e la paura.

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