9 aprile 2009

L'uncinetto contro Plutone

Tgr Leonardo: in linea con la vergogna!
di Roberto Maurizio

77 volte 7
Scoperti i motivi del terremoto in Abruzzo. L’annuncia oggi Tgr Leonardo: “la colpa è della pentola che bolle”. Se vogliamo salvare il mondo, spiega Tgr Leonardo (mentre il Sommo Da Vinci si rivolta nella tomba) dobbiamo spegnere le luci delle vecchie e assassine lampadine dalle 20 alle 24, abbandonare le auto, farci un impianto di riscaldamento solare, fintanto che il Sole lo vuole, rottamare le auto Euro 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 99, e 77 volte 7.

L’uncinetto uccide Plutone

La Fiat ti venderà la macchina del futuro, quella che non prenderai mai. La colpa è tua. Peccatore, che usi ancora i lacci delle scarpe, la schiuma da barba, per non parlare del micidiale telefonino che sarà il responsabile della morte di Plutone. I tuoi ritmi esagerati, come quelle delle vecchiette de L’Aquila, tra le quali Maria D'Antuono di 98 anni, che hanno avuto l’ardire di fare l’uncinetto mentre erano sepolte nelle loro case, faranno crollare non solo il Gran Sasso, ma anche la Cintura di Orione.

77 milioni di bombe atomiche

La potenza del solo terremoto dell’Aquila è pari allo scoppio di circa 77 milioni di bombe atomiche e all’annientamento di 77 miliardi di centrali nucleari (sono calcoli miei senza riscontro scientifico, ma non troppo lontani dalla realtà). Pensate alla forza distruttrice e creatrice che ha la Terra. Questo non significa che occorre ancora percorrere il sentiero scellerato dell’inquinamento a tutti i costi, della ricchezza di tutti gli esseri umani. E’ giusto che ci siano dei rimedi che però sono solo dei palliativi, colpiscono l’effetto non la causa. Ecco perché i nostri soldi di contribuenti non debbono più continuare ad arricchire il Tgr Leonardo, che non fa informazione. Dobbiamo pretendere che i soldi degli “esperti Rai”, sempre più vittime della cultura americana e lontani dai problemi del nostro paese, non vengano devoluti senza un riscontro obiettivo del servizio offerto.

Un grido nel deserto

Realacci e company hanno disegnato una generazione prostrata davanti all’ecologia verde, il cui unico colore è sintomatico della mancanza di soldi e di idee. Sono anni che le Nazioni Unite, con l’Undp (United Nations Development Program), avvertono che la semplificazione dei fenomeni serve solo come droga da iniettare nelle fragili menti dei bambini e serve per arricchire organizzazioni non governative e governi che mangiano nella stessa stalla. Nonostante gli tsunami, i cicloni e i terremoti, l’uomo crede di essere lui il responsabile e non riconosce il potere di Gaia, che gaia non è. Il piccolo animale chiamato uomo crede di essere grande come la Terra. Crede che la Terra risponda ai suoi miserabili desideri di onnipotenza, quindi, crede che di essere responsabile di ogni evento naturale. Magari potesse realizzare solo un quarto delle distruzioni e un decimo dei miracoli che la natura produce. Si erge come signorotto che ha di fronte una siepe. Ma, mentre Leopardi vedeva al di là della siepe, quest’uomo verde (diversamente dai suoi illusori fratelli marziani) si arroga il diritto che non gli spetta. 8, 9, 17 volte 7 miliardi di uomini non potranno mai competere con la forza dell’Universo. Allora, cosa fare? Prima di tutto, creare scienziati che si occupano veramente del nostro pianeta, a cominciare dal sottosuolo. Mentre miliardi vengono spesi per le missioni spaziali su Marte (ed è bene che si faccia), pochi centesimi vengono spesi per questo nostro prezioso “pavimento”. Non conosciamo il “pavimento”, non conosciamo che cosa c’è sotto il “pavimento”. Alluvioni, frane, smottamenti, terremoti, maremoti. Perché? La colpa è della lampadina e del coperchio della pentola. Magari fosse così semplice. Come dice il Tgr Leonardo, “armiamoci e partite”!

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